È sempre Cartabianca ma non è la Rai. Partiamo da questa frasetta per snocciolare l'unica critica che è possibile muovere, almeno per adesso, al programma: i primi quaranta minuti di trasmissione sono stati un mezzo inferno perché falcidiati dai problemi tecnici. Il ritorno in cuffia di Mauro Corona, Oscar Farinetti che parlava ma a casa non si sentiva, le voci (e le maledizioni) dei tecnici in sottofondo. Insomma, se dopo la prima puntata di Myrta Merlino, Pier Silvio Berlusconi ha fatto saltare il regista; dopo la prima della Berlinguer, potrebbe ad occhi chiusi far saltare il tecnico del suono. A prenderla con filosofia, però, anche quel momento di impasse è stato ben sfruttato dal carisma di Bianca Berlinguer, sicura e fiera, illuminata dal blu notte dello studio e da una fotografia perfetta, che coccola gli occhi.
Ci guadagnano tutti nel passaggio di Bianca Berlinguer a Rete4. Ci guadagna lei, che allunga il programma di mezz'ora. Ci guadagna Mediaset, che ha portato in casa la fuoriclasse dell'infotainment. Ci guadagna il pubblico, che allarga il suo orizzonte. "A Mediaset ci sono le condizioni migliori per continuare", l'ha ammesso anche lei, "siamo sempre noi, con le nostre idee, con le nostre passioni, con le nostre curiosità". Un manifesto, una promessa che assicura gli affezionati: nulla cambierà. Il punto resta conquistare il pubblico di Rete 4. È difficile, ma possibile. Ad aiutarla in questa impresa, c'è sempre Mauro Corona. Il sodalizio continua: "Sancho Panza non abbandonerà mai la sua Don Chiosciotta", ha dichiarato lo scrittore-scalatore. È un falso problema (o una falsa polemica) che si pone chi non accetta la sua presenza in Mediaset: dal 1997, infatti, i suoi libri sono pubblicati da Berlusconi/Mondadori.
Non si ricordavano, andando a memoria, i temi di puntata affrontati con taglio "democratico" su Rete 4: ambientalismo, i diritti LGBT+, la cronaca recente con i casi di Palermo e Caivano e la storiaccia dell'orsa Amarena. Il punto di vista che viene offerto non è neutrale, ma è chiaramente – non useremo la dicotomia destra-sinistra – progressista. Anche i primi due super-ospiti sono più di là che di qua: Giuseppe Conte ieri, martedì prossimo c'è Elly Schlein. Il resto del parterre è di assoluto livello: Flavio Briatore, Francesco Borgonovo, la star Alessandro Orsini, Alessandro Cecchi Paone, Annalisa Chirico, Francesca Barra. C'è persino Andrea Scanzi, collegato da casa, quasi a voler mitigare l'effetto di un animale esotico in quell'ambiente.
Mario Giordano, in collegamento anche lui, ha lasciato il martedì a Bianca Berlinguer e ha dichiarato pacificamente che "il martedì non è di sua proprietà" e che "il mercoledì è bello tanto quanto il martedì". Questa sera, infatti, riparte anche lui, coi cartelli, con i balletti, con le inchieste che sono al polo opposto rispetto all'offerta di "È sempre Cartabianca". La sfida di Bianca Berlinguer è tutta qui: offrire a Mediaset un'alternativa in casa e, soprattutto, coesistere in un ecosistema che soltanto all'apparenza sembra avverso. A leggere in controluce, Bianca potrebbe essere determinante per accelerare un obiettivo futuro che è politico: rafforzare il caro vecchio centrismo.