“Dopo l’ictus nessuno mi ha più chiamato”, il dramma di Marco Columbro
Marco Columbro si è raccontato con sincerità in una lunga intervista che scandaglia gli aspetti più intimi e quelli noti al grande pubblico. Ovviamente, si parla anche del suo incidente che ne ha frenato la carriera, quell’ictus che lo colpì mentre era al culmine della sua storia professionale. Da quel momento, come ha ammesso, non è stato più lo stesso.
Le rivelazioni di Marco Columbro
Nell'intervista su Repubblica, Marco Columbro spiega che dopo la malattia nessuno lo ha più chiamato: “Dopo l’ictus nessuno mi ha più chiamato”. Marco Columbro ha anche parlato dei suoi esordi e dell’aiuto fondamentale di Silvio Berlusconi: "Per me, al di là dell'uomo politico che non giudico, perché non ne ho le capacità, è un visionario".
Il pensiero di Marco Columbro su Silvio Berlusconi
Il conduttore aveva già parlato di Silvio Berlusconi in occasione di una puntata de La confessione, il format di Peter Gomez. Marco Columbro raccontò di quando il Cavaliere lo chiamò per un provino per l'allora TeleMilano. Da quel momento, Columbro diventerà la voce del pupazzo Five.
Per me, al di là dell'uomo politico che non giudico, perché non ne ho le capacità, è un visionario. Uno che ha la capacità di vedere oltre l'aspetto delle cose. Conosce molto bene l'animo umano, cioè ti inquadra immediatamente: chi sei, le capacità che hai, cosa puoi fare. È l'uomo più generoso che io conosca, una persona molto simpatica, di grande fascino, affabile. Mi dica anche un difetto, ne avrà anche lui, no? Si è contornato sempre di persone che non lo aiutavano, che in qualche modo o lo consigliavano male per opportunismo o cercavano di fare i loro interessi. Un giorno gli dissi: ‘Ma perché ti circondi di queste persone?' e lui mi rispose: ‘Marco, io ho questi cavalli e con questi devo correre'.
Nell'intervista, Marco Columbro spera di poter presto rientrare nel giro della televisione pur confessando che dopo la malattia, la sua prospettiva è cambiata enormemente.