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Don Luigi Ciotti difende Roberto Saviano: “La tv di Stato deve fare la tv di Stato”

L’attivista e fondatore di Libera interviene a In Onda per difendere Roberto Saviano e rispondere al ministro Matteo Salvini: “Siamo passati da crimine mafioso a crimine normalizzato ed è un problema serio”
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Dopo il violento attacco del ministro Matteo Salvini a Don Luigi Ciotti, il presbitero e attivista di Libera è intervenuto in diretta a In Onda, la trasmissione di La7 condotta da Marianna Aprile e Luca Telese che a domanda diretta sulle parole del ministro, risponde: "Non ci voglio entrare. Ognuno ha le sue opinioni, ma attenzione perché la storia ci ha insegnato che bisogna stare attenti alle infiltrazioni criminali". E su Roberto Saviano fuori dalla Rai: "È preoccupante, la tv di Stato deve fare la tv di Stato".

Le parole di Don Luigi Ciotti su Roberto Saviano

Sulla decisione della Rai di escludere Roberto Saviano dai palinsesti della prossima stagione, don Ciotti dice: "Mi ha preoccupato perché è importante che la televisione di Stato faccia la televisione di Stato. Le mafie, oggi più forte di prima, restano un problema serio e nella testa della gente a fare la differenza è l'indifferenza". 

Le parole di Don Luigi Ciotti su Matteo Salvini

Sulle parole circa il ponte sullo Stretto che unisce "due cosche" e le parole di Matteo Salvini, Don Luigi Ciotti precisa: "Il mio intervento sul ponte sullo Stretto era una riflessione molto più ampia, su altri contenuti e che andava a valorizzare la gente di Locri, perché lì ci lavoriamo da anni. L'affermazione mia era inerente al fatto che un investimento di denaro era meglio da fare in una serie di progetti prioritari, orientati a far tornare i giovani in quella terra. L'ho detto con grande rispetto, alle persone dell'una e dell'altra parte con cui lavoriamo, e io dicevo: attenzione perché non si uniranno solo due coste, ma sicuramente si uniranno due affari diversi". E in risposta diretta a Matteo Salvini:

Sono i fatti che parlano. Io rappresentano un Noi, non c'è Luigi Ciotti, rappresento associazioni in maniera trasversale che promuovono progetti, lavorano coi giovani, con le scuole, con le università e che grazie anche alla politica, è riuscita a creare giornate della libertà. Sul resto non ci voglio entrare, ognuno ha le sue opinioni, ma attenzione perché la storia ci ha insegnato che bisogna stare attenti alle infiltrazioni criminali.

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