
Eccoci all'ennesimo caso di tragicommedia involontaria dell'era social: il pubblico ha scambiato una gag tra professionisti per un "attacco senza filtri". Viene fuori che Diego Abatantuono ha "asfaltato" Francesco Paolantoni. Abatantuono che "demolisce" un collega. Tutto è successo in riferimento a ieri sera, quando a Che Tempo Che Fa, l'ex terruncello è stato irresistibile coi suoi contrappunti. Quando Fabio Fazio chiama in causa il collega napoletano, questi non riesce a seguirlo nella battuta (Il colmo dell'astronauta e del dentista) e Diego Abatantuono si infila con la battuta: "Francesco Paolantoni tra quelli che non fa ridere è quello che ha più successo".
Ma davvero siamo arrivati al punto di non riconoscere più una dinamica comica quando la vediamo? Due comici che si punzecchiano al Tavolo di Fazio sono diventati improvvisamente due gladiatori nell'arena, uno dei quali esce umiliato e sconfitto? La realtà è molto più semplice e molto meno drammatica: Abatantuono e Paolantoni stavano facendo quello che fanno da decenni: la commedia. Certo, nello stile soprattutto di uno dei due che è soverchiante l'altro, ma questa è una classica dinamica di coppia nella comicità: c'è sempre chi domina e chi soverchia, altrimenti non si ride. Diego Abatantuono è sempre stato un grande guru dell'intermezzo scorretto, della battuta salace, del contrappunto gustoso (rischio di ripetermi, lo so).
Cosa c'è di più perfetto per questo personaggio che dire a un comico di successo che "non fa ridere"? È l'iperbole, è il paradosso, è l'essenza stessa della comicità di Abatantuono. La verità è che forse stiamo perdendo le coordinate di questa comicità. In un'epoca in cui tutto deve essere letto come conflitto, come attacco, come demolizione, non riusciamo più a riconoscere il gioco delle parti, la finzione scenica, l'esagerazione voluta. E così due professionisti che stanno semplicemente facendo il loro lavoro – intrattenere – diventano protagonisti di uno scontro che esiste solo nell'immaginazione di chi guarda.
Il vero problema non è Abatantuono che fa l'Abatantuono. Il vero problema siamo noi che non sappiamo più ridere di noi stessi, che leggiamo aggressività dove c'è solo una battuta. Se questa è la direzione, prepariamoci a un futuro di comici che leggono disclaimer prima di ogni battuta: "Attenzione, il seguente scambio contiene ironia. Nessun comico è stato maltrattato durante le riprese di questo programma".
