Diaco sulla scelta di portare il figlio di Simona Ventura a Bellamà: “Cerca riscatto, colpito dalla sua rabbia”
Pierlugi Diaco difende la scelta di portare Giacomo (Jake) Bettariuni nel cast di Bellamà. Il giovane, a partire dalla prossima edizione, entrerà a far parte del gruppo dei giovanissimi contrapposto a quello dei Boomer. Quando la notizia dell’ingresso di Bettarini jr nel cast si è diffusa, diverse critiche si sono abbattute sul giovane, considerato da più parti un raccomandato e accusato di avere beneficiato della notorietà dei genitori per ,affermarsi a sua volta quale personaggio del piccolo schermo.
Diaco difende Giacomo Bettarini
È strato lo stesso Diaco, conduttore di Bellamà, a chiarire i motivi che l’hanno indotto a scegliere proprio Giacomo per arricchire il cast di giovanissimi che partecipa al suo programma. “Ci sono state più di 4 mila iscrizioni al sito di Rai Casting, però, quando ho saputo che fra queste iscrizioni c'era stata pure quella di Giacomo mi sono incuriosito. Non lo conoscevo, gli abbiamo fatto un provino, via remoto, con Skype, e siamo rimasti colpiti, per la gentilezza e la rabbia, è stato lui a chiamarla così, rabbia, quello è il sentimento che lo attraversa, è un ragazzo che cerca un riscatto – e questo è comprensibile – dall'essere visto e vissuto come figlio dì. L'abbiamo preso. Ora è ovvio che fa titolo, ma sarà trattato come tutti gli altri”.
L’amore con Alessio Orsigher
Spazio quindi alla storia d’amore che Diaco vive con Alessio Orsingher, collega che dal 2017 è suo marito anche sotto il profilo civile: “Alessio ha destrutturato tutte le mie convinzioni sui sentimenti, nel senso che, innanzitutto, mi ha veramente insegnato che cos'è l'amore, ha messo in crisi la mia parte più seduttiva, fanatica", ha aggiunto ancora il conduttore, "Il fatto è che ho sempre alimentato la mia seduzione, ho sempre pensato che il sentimento dell'amore fosse legato alla conquista, non mi sono mai fermato per costruire, per rendere solido un rapporto, Alessio mi ha preso per mano, mi ha portato in un territorio che non conoscevo, di cui ero ignaro, e giorno dopo giorno mi ha fatto capire non solo quanto fosse bello costruire uno spazio, ma anche un territorio sentimentale comune”.