È un momento terribile per la democrazia occidentale. L'arresto di Cecilia Sala in Iran è un attacco non solo alla professione giornalistica, ma al nostro modo di professarci liberi. Il racconto lucido di quanto sta accadendo, accompagnato da analisi e opinioni giuste, puntuali, per niente ampollose, questa sera a In Onda, l'approfondimento di Marianna Aprile e Luca Telese su La7.
La coppia di giornalisti è tornata alla conduzione, come di consueto, nel momento in cui Otto e mezzo si ferma ed è la dimostrazione che la notizia, come il denaro di Gordon Gekko, non dorme mai. Quando spuntano Aprile e Telese in tv, succede sempre qualcosa di enorme, destinato a restare. La scorsa edizione, quella dei mesi estivi, è stata una sorta di fotografia del Paese ma non solo: l'intervista a Liliana Segre, quella a Oliviero Toscani che ha raccontato della sua malattia fino alla prima intervista a Maria Rosaria Boccia. Nel mondo, il duo si è ritrovato a raccontare il caos in Francia, l'attentato a Donald Trump, le dimissioni di Joe Biden e l'escalation a Gaza.
Non si tratta certo di fortuna, né tantomeno di una specie di ‘maledizione' del programma. Si tratta di loro. Marianna Aprile e Luca Telese rappresentano due approcci al giornalismo che si incastrano perfettamente. Aprile porta in dote una capacità analitica chirurgica, quasi britannica: sa quando incalzare, così come rallentare. Possiede i tempi televisivi. Telese è giornalismo passionale e narrativo, sa cogliere da un fatto quelle che sono le implicazioni emotive e sociali. In un solo programma, ci sono due lenti differenti per leggere la stessa notizia. E lo spettatore a casa ringrazia. Qualcuno ha provato ad imitarli, tuttora ci provano, ma a parte bisticciare nei fuorionda, tutto quello che ne è venuto fuori è stato al massimo un Tapiro (di questi tempi, con i dati che mostrano una tv non al massimo, non è poi da buttare).
Ma tornando alla straordinarietà degli eventi, come nel caso di Cecilia Sala, è proprio in questi momenti di crisi che emerge la solidità della coppia Aprile-Telese e della redazione che li sostiene. La loro capacità di riorganizzare la scaletta in tempo reale diventa cruciale. Un aspetto che raramente si percepisce nel programma titolare della Gruber. Otto e mezzo si è trovato più volte, negli anni, a bucare notizie emerse poche ore prima della messa in onda, perché registrato. Invece, quando arriva la notizia, Aprile e Telese non solo la danno: la contestualizzano, la inseriscono in un quadro più ampio, chiamano gli esperti giusti. Ultimo, ma non da ultimo, non cedono mai alla tentazione del sensazionalismo. I fatti, sempre, anche nelle situazioni più terribili. Come, appunto, l'arresto di una collega.