La bestemmia è ormai la barzelletta dei reality
Che Riccardo Fogli sia stato squalificato a poche ore dal suo ingresso nella casa del Grande Fratello Vip è cosa nota. Il cantante, entrato nel corso della puntata del 12 dicembre del reality, per giunta a fine serata, è stato espulso dal gioco poche ore dopo a causa del puntuale appuntamento con l'imprecazione. Una bestemmia pronunciata con la velocità di una congiunzione tra una parola e l'altra che è risultata fatale a Fogli, cacciato in tempo record.
Record non assoluto, però, visto che pochi mesi fa avevamo avuto prova di una squalifica ancora più rapida. Qualcuno ricorderà il caso di Silvano dei Cugini di Campagna, che praticamente imprecò a pochi secondi dal suo sbarco sull'Isola, vittima dello stesso, implacabile verdetto.
Curioso come il concetto di bestemmia, almeno in Italia, sia stato plasmato dalla televisione dei reality show. Al di là della volatilità con cui il giudizio umano stabilisca che una bestemmia sia più degna dell'altra ai fini di provocare una squalifica, è interessante che la parola stessa, immessa nel linguaggio della Tv abbia acquisito vita nuova, sinonimo di quella stessa squalifica che può comportare. Ma di vittime in 15 anni ne abbiamo viste tante, da Marco Predolin a Denis Dosio, passando per l'altra squalifica lampo di Stefano Bettarini nel 2020.
La bestemmia nei reality è diventata un acceleratore di trend, un amplificatore di hashtag, un veicolo di ironia insospettabile, come dimostra quello che sta accadendo in queste ore successive alla squalifica di Fogli. Nel rappresentare una sfida al contegno per i concorrenti, non bestemmiare al GF Vip o all'Isola dei Famosi è l'equivalente del non ridere di LOL, del dire il contrario della risposta esatta ad Avanti un altro, del non pronunciare parole simili a quella da indovinare per gli indizi nel penultimo gioco di Reazione a Catena, una prova simile a quella dei reality paradossali immaginati da Maccio Capatonda a Mai Dire Gol come "Il gabinetto", in cui si fantasticava di una sfida tra concorrenti che dovevano resistere e non andare al bagno.
Insomma, trascendendo completamente dal suo contesto semantico, la bestemmia vive certamente una nuova e inattesa giovinezza grazie alla Tv, ma per lo stesso motivo è diventata la prova di un game show, la casella del gioco dell'oca da evitare. Una sorta di barzelletta che rischia di mortificare e svilire l'importanza che chi crede attribuisce al valore dell'astinenza da imprecazione.