Da Nuela a Martina Attili, perché gli ex di X Factor ora si ribellano: “Il contratto può essere una cella”
Sono passati giorni dall'ultima puntata, ma sui social X Factor è ancora al centro delle discussioni. Stavolta, però, per questioni che nulla hanno a che fare con le performance canore o le querelle tra i giudici, ma con i contratti che la produzione farebbe firmare agli artisti che accedono ai Live. Tutto è iniziato qualche settimana fa, quando Giovanni Fausto, in arte Ozymandias, ha pubblicato su Tik Tok un video in cui spiega quanto sia stato fortunato a non essere stato scelto da Jake La Furia. Secondo il rapper, infatti, una volta entrati ai Live, la produzione obbligherebbe i concorrenti a firmare un contratto altamente vincolante con la casa discografica di supporto al talent: la Sony Music Italia fino al 2023 e, successivamente, la Warner Music Italy. Questi accordi sarebbero per Fausto "buoni solo se vai bene, ma se non mantieni le aspettative e fai numeri bassi, diventano vere e proprie celle, perché non ti fanno uscire le canzoni e se le pubblichi in modo indipendente si va sul penale". In realtà, qualche mese fa anche Martina Attili e Nuela, ex concorrenti del talent, avevano denunciato lo stesso meccanismo. Si tratterebbe, dunque, di un problema ricorrente, visto il caso di Mr Rain nel 2013, che scelse di non continuare il percorso nel programma proprio per non dover sottostare all'accordo. Enzo Mazza di FIMI a Fanpage.it: "Gli artisti dovrebbero accettare che le cose possano andare male. Ci sono i Maneskin e poi ci sono quelli che non hanno avuto successo, è nell'ordine naturale delle cose".
Le parole di Ozymandias sui contratti di X Factor
Nella fase dei Bootcamp di quest'anno, Giovanni Fausto era stato eliminato da Jake La Furia perché colpevole di essere "troppo bravo". "A eliminarti ti faccio un favore", gli aveva detto il giudice, rendendo virale il filmato del frame sui social. A qualche giorno dalla messa in onda dell'eliminazione, l'artista ha pubblicato un video su Tik Tok, spiegando di essere felice di aver lasciato il talent: "Mi avete chiamato rosicone, ma intanto vi do un retroscena che nessuno sa. Prima della mia esibizione ero con una band che era passata, mi hanno detto che la mattina dopo sarebbero dovuti andare a firmare un pre contratto". Questo accordo legherebbe i musicisti alla casa discografica di supporto al talent per diversi anni: "La cosa che rovina più la vita agli artisti sono i contratti vincolanti – ha spiegato il rapper – perché se vai bene svolti, ma se non mantieni le aspettative e fai bassi numeri sono delle celle, non puoi pubblicare le canzoni in modo indipendente, altrimenti si va sul penale".
Dopo aver appreso la notizia, il cantante aveva pensato addirittura di non esibirsi ai Bootcamp, ma poi ci ha ripensato: "Sono andato sul palco pensando di non firmare, se mi avessero chiesto di farlo. Ma a quel punto avevo paura che non mi avrebbero mandato in onda. Ringrazierò per sempre Jake di avermi eliminato, perché così non ho dovuto firmare niente".
La denuncia di Martina Attili e di Nuela
Questo meccanismo non è stato denunciato solo da Ozymandias. Nei mesi scorsi, anche Martina Attili, concorrente di X Factor 2018 e allieva di Manuel Agnelli, e Nuela, concorrente dell'edizione del 2019, avevano parlato del fatto di non poter pubblicare musica perché obbligati dall'accordo. Nei giorni scorsi, i loro video di denuncia sono tornati a circolare nonostante fossero usciti tempo fa, come se Fausto abbia risollevato il trend. "Le persone con cui lavoravo hanno iniziato a scomparire totalmente e sono rimasto con le canzoni in mano senza poterle pubblicare, perché ero legato a un contratto che mi impediva di farlo – aveva spiegato Nuela su Tik Tok – ho scritto più di 70 canzoni e me le tengo tutte qua nel cassetto. È un mondo fatto di fuffa, un mondo opportunista, che cavalca i trend, guadagna tutto quello che riesce su di te e poi ti lascia marcire". Accuse pesanti, quelle del cantante, ribadite anche da Attili in un brano composto ad hoc. La canzone, diventata virale sui social, recitava così:
Ho firmato un contratto di morte, ho venduto la mia anima e l'arte, ma la tua arte non c'entra per niente, sei solo un numero in tutta questa gente. Io per 50mila persone inizio con 0 e finisco per 9, pensate che qualcuno mi conosca per nome? Mi chiamano con il titolo della mia canzone. E che schifo se ci penso a quanto tempo ho perso […] Il segreto del successo è mantenere dei segreti, hai un sogno? Non lo dire se vuoi che si avveri. Ho perso chili su chili perché l'immagine conta, devo attizzare la gente, è questo tutto quello che importa. Se non sei di tendenza pazienza, hai finito. Sai che cosa ho capito? Se non vuoi dire per tutta la vita: "Sissignore", non è giusto che tu vada a cercati un produttore. Io che nella musica ci trovano riparo, scrivevo con l'ago della flebo incastrato nella mano.
Mr Rain: "Fuggì da X Factor per non firmare il contratto"
Uno dei casi più eclatanti dell'atteggiamento restio degli artisti sui contratti di X Factor fu quello di Mr Rain, che per non dover sottostare all'accordo scelse di abbandonare il suo percorso nel talent, anche dopo essere stato scelto. In un'intervista al Corriere della Sera dello scorso luglio, il cantante aveva detto: "Anno 2013, con Osso eravamo stati squalificati e poi selezionati per l’ingresso diretto: ricordo che ero nella sede della Sony, mi presentano un plico di fogli infinito da firmare. Io dico: vado al McDonald’s perché sono qui da ore, mangio, faccio vedere il contratto al mio avvocato e firmo. Ovviamente l’avvocato mica ce l’avevo. Invece del Mc sono andato dritto in metrò. Ho spento il telefono e quando l’ho riacceso c’erano mille chiamate". Anche in quel caso, a detta sua, il problema era legato ai troppi vincoli contrattuali: "C'erano un sacco di postille, io volevo solo fare la mia musica e ho sentito che quello non era né momento giusto né il modo".
Enzo Mazza, di FIMI: "Gli artisti dovrebbero leggere i contratti che firmano"
Ai microfoni di Fanpage.it, Enzo Mazza, CEO della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), ha spiegato che quelli firmati dagli artisti a X Factor sono contratti di valore, non di denaro: "L'artista non riceve soldi, ma un contratto con la casa discografica di riferimento, si tratta di un investimento. Credo che le persone debbano leggere i contratti che firmano e se un'artista firma un accordo, accetta ciò che è previsto al suo interno. Se c'è scritto che debba fare tre dischi allora deve fare tre dischi e così via". Come confermato da Mazza, quello legato ai contratti vincolanti è diventato un problema sistemico, come dimostra anche il caso dei Jarvis, che nel 2016 decisero di ritirarsi prima dell'inizio dei Live: "Se ne parla da anni, ma i talenti dovrebbero accettare che a volte le cose possono andare male. Ci sono i Maneskin e poi ci sono quelli che non hanno avuto successo, è nell'ordine naturale delle cose".
Un meccanismo che, però, non è mai emerso ad Amici, il talent concorrente, dove gli artisti sottoscrivono altri tipi di accordi: "Loro stessi hanno un'etichetta (La Fascino S.r.l. di Maria De Filippi, ndr) e quindi cambia tutto. I concorrenti vengono scelti da loro stessi e quindi resta a loro, in qualche modo, la proprietà del talento. È come nel calcio: ci sono milioni di giocatori, ma solo qualcuno arriva in Serie A. Lo stesso accade nella musica. Sarebbe anche svantaggioso per una discografica non produrre qualcuno solo per un capriccio".