Crozza torna con l’imitazione che fa a pezzi Bruno Vespa: “Ogni Stato ha un giornalista di regime”
Maurizio Crozza sta per tornare e continua a sfruttare l'attualità per spingere il suo Fratelli di Crozza. Il comico genovese, di nuovo in Tv su Nove a partire dal prossimo venerdì 21 febbraio, stavolta ha scelto come bersaglio Bruno Vespa, reduce dalle polemiche della scorsa settimana per le parole pronunciate in relazione alla vicenda Almasri.
La nuova imitazione di Maurizio Crozza
Nella clip in cui Crozza imita il giornalista conduttore di Porta a Porta, il suo Vespa pronuncia frasi che sono un continuo susseguirsi di iperboli, ricalcando quanto lo stesso vespa aveva detto nei pochi secondi di chiusura della puntata sul caso del generale libico rimpatriato: "Tutti gli Stati del mondo fanno cose orribili, rimpatriano torturatori, imbavagliano giudici e hanno un giornalista di regime che tutte le sere dice quello che fa felice il governo". A controbattere, come sempre, la voce di Andrea Zalone che fa da spalla a tutti i personaggi di Maurizio Crozza e che smentisce le affermazioni che il personaggio pronuncia con sicumera. Crozza-Vespa quindi si inalbera e dà la linea al programma successivo: "Non lo fanno tutti i governi? E va bene! Fra poco però De Martino e Affari tuoi". Esattamente come era accaduto in chiusura della puntata incriminata di Cinque Minuti.
Da anni, ormai, Crozza sfrutta l'attualità politica, e non solo, per scegliere i personaggi da imitare e convogliare sul suo programma l'attenzione prima ancora di andare in onda. A settembre era successo con l'imitazione di Gennaro Sangiuliano, coinvolto nel caso Boccia che lo ha poi costretto alle dimissioni. Anche in quel caso, il comico aveva trovato nel dibattito e nelle polemiche il terreno fertile per sponsorizzare il ritorno della sua trasmissione.
Il caso Vespa, le parole del giornalista in diretta
L'uscita di Vespa, d'altronde, ha alimentato enormi polemiche nei giorni scorsi, con il conduttore che ha difeso il governo per l'operato sul governo Almasri, perdendo la calma sul finale di puntata di Cinque Minuti dopo il breve dibattito tra Bonelli e Sisto in studio. Parole che avevano portato alla reazione di opposizioni e sindacati, con l'accusa di essere diventato "il portavoce del governo".