Crozza: “In Qatar opprimono donne e gay? Con un torneo mondiale si ripulisce tutto con lo sport”
Nel monologo di apertura di Fratelli di Crozza, in onda in prima serata sul Nove e in streaming su Discovery+, Maurizio Crozza parla dei Mondiali di calcio in Qatar e apre al dibattito sullo Sportwashing. ovvero ripulirsi la coscienza con un pallone. "I diritti sono della Rai e non di DAZN quindi probabilmente riusciremo a vedere una partita per intero" tuona, ironizzando sulle costanti polemiche per la qualità del servizio di DAZN, che in più di un'occasione ha generato una vera e propria sommossa popolare tra i suoi abbonati.
"L’Italia non partecipa ai Mondiali in Qatar non perché ha perso contro la Macedonia del Nord, ma per protestare contro la violazione dei diritti civili", ha dichiarato, "Bravo Mancini, ci ha fatto vincere gli Europei perché in Europa si rispettano i diritti umani ma quando si tratta di andare in Qatar col caz*o che rinunciamo ai nostri valori".
Quelli in Qatar sono stati ribattezzati nei mondiali dello sport washing, ovvero come ripulirsi la coscienza con un pallone:
Sei un Paese con una reputazione orrenda, condanni i gay con la pena di morte, opprimi le donne, ignori i diritti civili a tal punto da costruire uno stadio con l’aria condizionata che costa la vita a 6500 lavoratori? Nessun problema, basta organizzare un torneino mondiale e ci si lava via tutto. Non esistono coscienze sporche impossibili, con sport wash pulisci i crimini anche a basse temperature.
Poi la chiusura, se possibile, ancora più sarcastica e amara: "In Occidente siamo fatti così, i nostri principi hanno sempre un prezzo e dal momento che loro hanno i soldi, un accordo lo si trova sempre. Il Qatar si compra l'Europa colpita dalla crisi economica. Noi facciamo finta di indignarci per i diritti civili, ma siamo disposti a vendergli anche l'anima".