Concerto di Capodanno Mediaset a Genova, la procura ipotizza il reato di turbativa d’asta
La sera del 31 dicembre in piazza a Genova, si è svolto il Concertone di Capodanno, trasmesso in prima serata su Canale 5 e condotto da Federica Panicucci, un evento storico come lo ha definito il Presidente della Regione Giovanni Toti e che ha destato una serie di sospetti nelle istituzioni. La procura, infatti, ha avviato un'indagine con la quale stabilire in che modo l'amministrazione comunale e il sindaco Marco Bucci hanno affidato l'evento a Mediaset. Sembrerebbe, infatti, che le reti Fininvest siano state favorite rispetto alle altre reti e di fatti si ipotizza il reato di turbativa d'asta.
Le indagini della Procura di Genova
Una fonte, come spiegato sulle pagine di Repubblica, ha rivelato come si sta muovendo la magistratura in questi giorni che seguono l'evento: "In particolare è stato chiesto di sapere quali criteri ci siano stati alla base della scelta del contraente e nella determinazione dell'importo totale dell'appalto di 241.271,62 euro che compete al Comune. La Regione ha pagato poco di più, per un totale di circa 500mila euro". Ciò che lascia perplessi è il perché non sia stata indetta una gara aperta a tutti, ma il contratto per la messa in onda dell'evento si stato stipulato direttamente con Mediaset, insieme ad altri sponsor nazionali. Al momento non è chiaro se nelle indagini della procura sia stata inclusa anche la Regione Liguria, considerando che il presidente Toti è già giornalista Mediaset e la moglie, Siria Magri, è condirettrice di VideoNews, com è noto, una testata Mediaset.
Incongruenze con il Codice degli Appalti
Sembrerebbe che ad avanzare delle lamentele circa la gestione dell'evento siano stati i competitor televisivi nazionali, ma attualmente sia Rai che La7, smentiscono questa ipotesi. Stando a quanto riportato su Repubblica, il Comune non sembra temere ripercussioni, perché il Concertone è un evento proposto dalla stessa Mediaset. Punto sul quale, però, potrebbero esserci delle incongruenze riguarda le soglie imposte dal Codice degli Appalti, che prevede un limite di 140mila euro per avanzare una trattativa privata, dopodiché si passerebbe alla gara pubblica. La Regione avrebbe invece sfiorato i 500mila euro.