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X Factor 2024

Come cambia X Factor, il talent in cui i giudici eliminano i concorrenti per “fargli un favore”

Per accedere ai Live di X Factor l’originalità non basta. E forse neppure il talento. Da Giovanni Fausto a Daniela Di Cicco, i concorrenti sono colpevoli di essere “troppo bravi”. Una scelta che produce clip commoventi, ma dietro la quale sembra nascondersi un messaggio di resa per un talent, forse, non all’altezza delle aspettative.
A cura di Sara Leombruno
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Rapper, giovani popstar, cantautori e band jazz: a X Factor 2024, le fasi delle Auditions e dei Bootcamp hanno accolto una platea poliedrica di aspiranti concorrenti. Nella prima tranche del talent targato Sky i giudici sono stati alla ricerca costante del diverso, dell'eccentrico, dell'artista fuori posto che sul palco dell'Allianz Cloud di Milano potesse ritrovare una sua collocazione. Per avere accesso ai Live, però, l'originalità non basta. E forse neppure il talento.

Le eliminazioni di Giovanni Fausto e Daniela Di Cicco

È stato questo il caso di Giovanni Fausto e Daniela Di Cicco, che nella puntata andata in onda il 3 ottobre sono stati eliminati rispettivamente da Jake La Furia e Achille Lauro. Il motivo? I due sono colpevoli di essere "troppo bravi". Quasi al pari di un "Ti lascio perché ti amo troppo", per entrambi gli artisti il saluto di congedo segue un assunto paradossale: "Sei troppo capace, a non farti entrare ti faccio un favore", hanno detto i giudici. Con tanto di sguardo dolente e voce strozzata. Per quanto televisivamente accattivanti, però, queste scene riflettono un cambiamento notevole nel format stesso del programma. Come fossero un segno di resa, un'ammissione implicita dei limiti del talent.

Il confronto con Amici di Maria De Filippi

Da quando è passato alla produzione di Sky, X Factor ha cercato di affermarsi come uno show di nicchia, che facesse della musica il suo cardine assoluto. Probabilmente anche per differenziarsi dal più popolare Amici di Maria De Filippi, che da anni investe su meccanismi che poco hanno a che fare col talento in sé, come le love-stories tra i concorrenti o i battibecchi accesi tra i professori. Questa scelta di linea, assolutamente comprensibile dal punto di vista di chi deve rivolgersi soprattutto a un pubblico di abbonati, quindi selezionato, fatica negli ultimi anni a fuoriuscire da un perimetro ristretto, relegando lo show a livelli di ascolti molto marginali. E se è vero che i social riescono in parte a restituire ciò che la tv toglie, con l'hashtag "XFactor" quasi sempre in top trend su X nelle ore successive alla messa in onda delle puntate, altrettanto incontestabile è la presa di coscienza dei giudici, che sembrano perfettamente consapevoli dell'impatto esiguo del format sulla carriera degli artisti.

Fatta eccezione per il caso straordinario e del tutto anomalo degli eternamente Måneskin, infatti, è da tempo che, una volta spentisi i riflettori, i concorrenti del talent faticano ad affermarsi nella scena discografica italiana. "Se io ti faccio entrare qui, tu esci di qua e perdi la tua credibilità", concludeva ieri Jake La Furia salutando Fausto e incoraggiandolo a continuare fuori dal programma la carriera da rapper. Chissà che non gli abbia fatto davvero un favore.

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Nata e cresciuta a Napoli, amo apprendere storie e raccontarle. A Fanpage.it mi occupo di spettacolo e i talent-show sono il mio impero romano. Forse perché vivo sentendomi anch'io su un perenne palcoscenico, ma la mia giudice più severa sono sempre stata io.
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