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Belve 2024

Claudio Amendola a Belve: “Con i Cesaroni mi ci sono comprato le case, cachet più alto mai preso”

Claudio Amendola si racconta a Belve, per la prima volta di fronte a Francesca Fagnani. Dalla dipendenza alla cocaina, ai successi nella carriera fino al rapporto finito con Francesca Neri sul quale ammette: “Oggi non c’è più dolore”.
A cura di Stefania Rocco
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Claudio Amendola si racconta nello studio di Belve in un'intervista a Francesca Fagnani nella quale parla, per la prima volta apertamente, dell'addio alla ex compagna.  “Oggi non c'è dolore. Il dolore c'è stato prima. C'è semmai il dispiacere di non essere stato, di non essere stati, in grado di arrivare fino in fondo”, ammette l’attore parlando del lungo legame finito con Francesca Neri, attrice che è stata per anni la sua compagna. "In generale nei miei amori sono stato amato più di quanto ho amato io. Ancora ho da imparare in materia. La gioia più grande? Quando mia figlia Alessia, nata prematura di 5 mesi e mezzo, ce l’ha fatta", racconta, invece, a proposito dei suoi amori senza nascondere la commozione.

Amendola ha inoltre confessato a Francesca di essere finito in carcere quando era un ragazzino: "A 19 anni ho fatto una ca***ta e sono finito a Regina Coeli. Per un succhio di benzina! Ma è stata una esperienza formativa".

La certezza di farcela: "Merito della mia sicumera"

"Nonostante la licenza media, avevo la certezza che ce l’avrei fatta perché ero molto attento a tutte le cose belle che accadevano in casa mia. Sapevo che ce l’avrei fatta grazie al sorriso, al disincanto", confessa Amendola confermato di non avere mai conseguito il diploma di scuola superiore. "Ho commesso tutti gli errori che ti formano, quello non troppo pericolosi, sono stato lasciato libero di sbagliare", ha aggiunto sereno. "La mia qualità peggiore è l’egocentrismo che a volta è esagerato", risponde quando Fagnani gli chiede un difetto, per poi tornare sulla vicenda dell'infarto in seguito al quale, dichiarò pubblicamente, aveva cambiato stile di vita: "L’infarto per un periodo mi ha cambiato la vita, poi sono tornato lo stesso deficiente di prima". Quanto alla belvata, ricorda la causa vinta contro Ignazio La Russa: "Sa a chi ha dovuto devolvere quanto previsto? A Emergency".

Il rapporto con i soldi: "Con la cifra giusta, mi faccio piacere ciò che non mi piace"

Amendola ha confessato di essersi sentito mal valutato come attore in virtù di un pregiudizio sul suo conto. Ritiene di non avere vinto i premi che avrebbe meritato e, con un sorriso, confessa che accetterebbe di calarsi anche nei ruolo che gli piacciono meno dietro un adeguato compenso:

Sarò ricordato le Vacanze di Natale e i Cesaroni. Ho avuto pochissimi riconoscimenti rispetto a quello che ho fatto. Lo avrei meritato per almeno due film. Credo ci sia stata una forma di snobismo nei miei confronti. Perché non ho mai fatto salotto, non so come si chiamano, non vado alle prime, non appartengo al circolo. Un voto come attore? Sette. Delle critiche non me ne frega proprio nulla. La popolarità mi piace, del successo non mi spaventa niente. I soldi? Se mi dai una cifra talmente alta per lavorare un’ora a qualcosa che non mi piace, me la faccio piacere. Con i Cesaroni mi ci sono comprato le case, ottenni il cachet più alto mai ricevuto.

La dipendenza dalla cocaina

Senza timore, Amendola racconta di essere riuscito a lasciarsi alle spalle la dipendenza dalla cocaina, durata per qualche anno: "Sono anche uscito da qualche dipendenza ma sempre perché c’era qualcosa di più importante, e sono sempre stati i figli. Sono uscito dalla dipendenza da cocaina. È durata per qualche anno. Più che dipendente fisicamente, dipendevo da quello stile di vita, dalla finta goliardia. I punti più bassi? Ci sono stati diversi episodi. Mi sono ritrovato in situazioni in cui sarei dovuto essere lucido e non lo ero. Lo sono ritornato perché lo spavento e la responsabilità mi hanno costretto a tornare lucido. Ce l’ho fatta da solo".

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