Ciro Petrone sull’addio al GF: “La mia fidanzata è arrabbiata, dovevo restare per il nostro futuro”
Dopo la decisione di abbandonare la Casa del Grande Fratello, Ciro Petrone è ospite a Verissimo da Silvia Toffanin per raccontare la sua avventura, dall’entusiasmo degli inizi alle difficoltà, fino alle decisione di lasciare il gioco. A casa non l’hanno presa benissimo, convinti che potesse arrivare dritto in finale, ma tempo al tempo, ora si riparte da Napoli, la sua casa e la sua dimensione.
Come ha reagito la famiglia di Ciro al suo abbandono
“Sarei potuto arrivare fino alla fine, ma non ce l’ho fatta”, ammette Ciro Petrone in studio a Verissimo. Da un lato c’è il dispiacere di non aver concluso l’esperienza, dall’altro la felicità di essere tornato a casa. “L’esperienza non è facile, io sono abituato a vivere nei vicoli come uno spirito libero. Chiudermi in casa con altre venti persone è stata una sfida per me sesso. Il fatto di non riuscire a dormire poi non mi ha aiutato”, ammette come aveva anche fatto sapere al pubblico del GF. La reazione dei suoi cari è stata inaspettata: “La mia famiglia ci è rimasta male. Sono arrabbiati perché ci credevano, sapevano che era un’occasione importante e che potevo arrivare fino alla fine”, racconta Ciro. “La mia ragazza Federica è arrabbiata. Ci teneva un sacco, sapeva che lo facevo per il nostro futuro, quindi era l’ultima cosa che voleva”, spiega. “Lì dentro però mi mancava tutto, non soltanto lei. E comunque rispetto ai tre giorni di Temptation Island, questi settanta al GF sono tanti”, sdrammatizza.
Ciro Petrone e il rapporto con il padre
Se da un lato l’attore racconta di essere affezionatissimo alla mamma, la donna della sua vita, dall’altro c’è da recuperare ancora il rapporto con il padre, che negli anni è andato scemando. Un tempo lavorava insieme a lui come fruttivendolo, ma col tempo si sono allontanati. “È cambiato, ha commesso degli errori che hanno fatto soffrire mia mamma e io non l’ho perdonato”, confessa Ciro. “Non sono separati, ma è come se lo fossero. È un peccato sì, lo rispetto e gli voglio bene perché comunque è mio padre, ma non è più il padre esemplare che vedevo prima”, spiega. “In futuro come padre vorrei essere quello che lui è stato fino ad un certo punto, quando era tutto per la famiglia”.