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Cinzia Leone scoppia in lacrime a La Volta Buona: “L’aneurisma mi ha cambiato la vita”

L’attrice ha raccontato il suo calvario, l’aneurisma nel pieno successo durante la prima di Donne con le gonne: “Francesco Nuti mi ha salvato”.
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Cinzia Leone è stata la protagonista dell'intervista faccia a faccia con Caterina Balivo, nella puntata de La volta buona del 19 febbraio. L'attrice fu colpita da aneurisma il 21 dicembre 1991, un evento che l'ha inevitabilmente segnata e costretta a un lungo periodo di recupero. L'attrice fu colpita dal malore durante la prima al cinema di Donne con le gonne, il film di Francesco Nuti: fu proprio l'attore scomparso a gettarsi su di lei, portandola subito in ospedale e salvandole la vita. "Ho dovuto recuperare la mobilità del mio corpo e la mia identità", ha rivelato a Caterina Balivo.

Il racconto del malore: "Quella sera io non volevo uscire".

Francesco Nuti non aspettò neanche l'ambulanza, la mise in auto e la portò in ospedale. Cinzia Leone si operò in America e, tornata in Italia, ha iniziato una lunga riabilitazione. "Un giorno, la logopedista mi disse risentita che avevo messo musica nel parcheggio e m'ero messa a ballare. Ruppi le righe, dicevo a tutti di ballare con la testa. È qua che si comincia a fare il percorso per tornare a muoversi. Quel ritmo, per me, era il ritmo della vita". E ancora: "Questi passaggi in cui si fluttua dalla risata, al pianto, sono normali, nel senso che se sono storie di vita devono essere storie di vita veramente. La vita non è ferma, la vita è mossa". Il recupero pieno delle sue funzioni è stato lungo trent'anni. Le prese di coscienza sono arrivate mano mano, quando ho capito che non sarebbe passato dopo un anno. È stato un processo andato avanti per acquisizioni". Lo stop al suo lavoro, alle sue imitazioni con La Tv delle Ragazze, Avanti.

La commozione ricordando il padre

Cinzia Leone scoppia in lacrime ricordando suo padre, morto quando aveva solo 8 anni:

Mio padre era bellissimo, mi consolava quando mamma mi sgridava, era fisico, era affettuoso, era la mia consolazione. È andato via a 89 anni, io ne avevo solo 8. Se n'è andato e piano piano abbiamo cercato di ricostruire la nostra vita, perché mamma aspettava mio fratello. Eravamo tre orfanelli per la strada. Ci sono dolori, che tu superi, ma basta che vengono avvicinati al ricordo e si riapre una voragine emotiva. Ognuno ha la propria voragine.

I ruoli celebri

Tra le sue imitazioni più celebri, quella di Alessandra Mussolini e Francesca Dellera. Ma quest'ultima non era contenta della sua imitazione: "Forse perché era molto insicura, la Mussolini invece amava la mia imitazione".

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E su Parenti Serpenti: "Non posso che essere grata anche dovunque andrò a Mario Monicelli, perché mi ha dato un ruolo che non mi avrebbe mai dato nessuno. La mia gratitudine per avermi fatto fare l'attrice, dove io sono diventata altro da me, è infinita. Nemmeno io mi riconosco quando mi ci rivedo". 

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