CineVanzina, il cinema di Carlo e di Enrico in uno speciale del sabato sera
Il cinema di Carlo ed Enrico Vanzina in uno speciale sabato 8 luglio in seconda serata su Cine34: CineVanzina. Enrico Vanzina ripercorre la carriera condivisa con suo fratello Carlo tra curiosità, aneddoti e tantissimi, affettuosi ricordi.
È il quinto anniversario dalla scomparsa di Carlo Vanzina
L'8 luglio 2018, la scomparsa di Carlo Vanzina. È il quinto anniversario. Ecco perché Cine34 ha deciso di dedicare una tre giorni ai fratelli della commedia italiana. Sabato 8 luglio, l’omaggio si conclude con uno speciale originale e inedito – nata da un’idea di Marco Costa, a cura di Andrea Rurali e Gianluca Genovese – dal titolo CineVanzina – il Cinema di Carlo ed Enrico.
La programmazione
Questa la programmazione. Dalle ore 15.00, i film Amarsi un po’, VIP, Il ritorno del Monnezza e Febbre da Cavallo – La Mandrakata, alle 23.00 sono le telecamere di Cine34 a riprendere Enrico Vanzina, nella sua casa a Campo Marzio, nel cuore di Roma.
I ricordi di Enrico Vanzina
Enrico Vanzina ha ripercorso la sua carriera proprio ai nostri microfoni, in una lunga e bella intervista firmata da Andrea Parrella. Dalla nostalgia che ha fatto il successo di Sapore di Mare fino alla crisi della commedia italiana oggi, in un modo dove Temptation Island "sembra un film di Dino Risi".
In Sapore di Mare c’era uno specchio di anni Sessanta molto felici, quasi autobiografici, che finiscono con la maturazione della perdita dell’illusione degli anni Ottanta, il finale la dice lunga. Inoltre avevamo l'urgenza di ritrovare una commedia che negli anni aveva preso una strada diversa, col surrealismo dei film di Celentano, efficaci ma distanti dalla realtà. Ritornare ad inquadrare gli stili di vita, il modo di essere, quello che stava succedendo, era il nostro obiettivo.
Sui film con Carlo Vanzina, dice: "Io e Carlo siamo stati molto precisi in alcuni dei film fatti in quegli anni. Penso anche a Via Montenapoleone, oppure a Yuppies, dove c’è una fotografia della ricerca del successo all’italiana, se vogliamo anche un po’ miserabile".