Ciao Maschio torna su Rai 1, Nunzia De Girolamo a Fanpage: “Sarò politicamente scorretta”
Sabato 12 febbraio Nunzia De Girolamo torna in seconda serata su Rai 1 con Ciao Maschio, reduce dalla fortunata prima edizione dello scorso anno. Uno spazio per raccontare a tutto tondo l'uomo italiano, nei suoi aspetti più intimi e nelle fragilità più nascoste. L'occasione per ribaltare provocatoriamente gli schemi, nell'era in cui viene gridato il diritto alle quote rosa tv. Centrale anche il ruolo super partes del ‘terzo sesso', che dopo Drusilla Foer vestirà i panni delle Karma B.
L'obiettivo è sempre lo stesso: disinnescare la disparità tra i generi, ma scegliendo una prospettiva diversa. Unica donna ammessa in studio, De Girolamo mette i suoi uomini a nudo davanti ad uno specchio e assiste allo spettacolo mentre scardinano una dopo l'altra le loro più remote convinzioni. Ciao Maschio parla di uomini, ma anche di donne, più semplicemente di persone. Con una promessa: "Sarò politicamente scorretta".
Possiamo dire buona la prima? Cosa dobbiamo aspettarci da questo primo appuntamento del tuo ritorno su Rai 1?
Assolutamente, buona la prima! Avrò tra gli ospiti Patrizio Oliva, il pugile campione olimpico che porterà una bellissima storia di esistenza e sofferenza. Ci sarà Giovanni Scifoni, medico di Doc, che non è solo un bravissimo attore ma anche un grande padre. I fan della serie ne saranno felici. E Michele Mirabella, che in un periodo in cui si parla di solo sanità, mi ha raccontato di sentimenti e di follie d’amore.
Ciao Maschio è un esperimento sociologico che vuole indagare l'universo maschile. Una scelta contro corrente, in un momento storico che riporta al centro le donne. Perché quest'inversione di tendenza?
Dopo la prima stagione forse molti hanno pensato che ero diventata completamente pazza: una donna che viene dalla politica di centrodestra che lancia un programma in Rai e lo chiama Ciao Maschio nell’era del "Mee too" e accanto ha una figura del "terzo sesso"! In questo grande equivoco c’è il mio programma. Ciao Maschio vuole essere il superamento dell'eterna diatriba tra i sessi. L'unicità a discapito della diversità, per citare Drusilla. Sono sicura che per vincere le battaglie femminili occorra anche far parlare gli uomini, che a volte pur di interpretare il ruolo del "maschio alfa" non raccontano le loro debolezze.
Hai parlato spesso di una crisi che il maschio contemporaneo sta vivendo. Parliamone meglio, che genere di crisi?
L'uomo di oggi si sente smarrito, perché noi donne negli anni ci siamo emancipate, ci siamo evolute, mentre lui è rimasto sempre lo stesso. È nato e cresciuto con le nostre mamme, le nostre nonne, ma poi invecchia al fianco di donne come me! È lì che incappa nello smarrimento, perché non ritrova più gli stessi canoni ai quali era abituato. Parlo del maschio dai 30 anni in su, mediamente. Non vale lo stesso discorso per i ragazzi di oggi, molto più all'avanguardia.
Per la tua esperienza in studio, c'è qualcosa che ha messo i tuoi maschi particolarmente in difficoltà?
Hanno molta difficoltà a raccontarsi, ad argomentare sulla loro interiorità e anche a riconoscere in se stessi i difetti. Di 45 uomini che ho incontrato, la maggior parte si è definita con aggettivi positivi: a differenza di noi donne faticano ad essere critici con se stessi. Credo che questo in parte sia da ricondurre alle aspettative delle quali li abbiamo caricati. Sentono di dover rispettare certi standard da maschio duro, è stato difficile tirare loro fuori certe debolezze.
Inizi sempre le tue interviste chiedendo ai tuoi ospiti di definirsi con i 3 aggettivi. Tu come lo descriveresti l'uomo italiano di oggi?
Smarrito, fluido e in crisi.
Affrontare tematiche di genere significa muoversi su un terreno scivoloso. Il rischio di cadere in frasi fatte e luoghi comuni, credo sia sempre dietro l'angolo. Come affronti questo rischio?
Senza perdere naturalezza, perché resto la Nunzia spontanea che dice quello che pensa. Odio tutto quello che è costruzione. La televisione deve riuscire ad essere verità, ne sono convinta. Al tempo stesso però sono molto attenta, studio molto e ragiono sulle parole da dire.
È comunque una scelta coraggiosa, davanti ad un pubblico generalista. Che rapporto hai con il politicamente corretto in tv?
Se da un lato per una questione professionalità cerco di evitare l’inciampo, sul politicamente corretto ho deciso che quest'anno me ne frego: sarò politicamente scorretta.
Tra l'altro sei l'unica donna in studio. Già questo sembrerebbe avere dell'assurdo, alla luce delle battaglie per le quote rosa in tv. Va letta come una provocazione??
È certamente una provocazione. Con la tv si fa cultura e provocando si genera un dibattito, una riflessione. Non è un caso che io abbia scelto Drusilla: pur venendo dal centrodestra, ho una mia idea molto chiara sui diritti. Ho voluto un uomo vestito da donna e questa volta lo sostituisco con ben due! Nell’era in cui il Parlamento non è stato in grado di approvare la legge Zan, mi piace l'idea di portare il terzo sesso in televisione.
A proposito di queste due donne, le Karma B: che ruolo giocano nella polarità tra universo maschile e femminile? Una sorta di giudice super partes?
Esatto, la loro immagine è perfetta perché come dicono loro ‘Amiamo talmente tanto le donne da esserci messi nei loro panni!'. Ci daranno una visione maschile e femminile allo stesso tempo, con qualche nota velenosa che non guasta.
Le drag queen però hanno un portato culturale e artistico diverso e per certi versi lontano da quello della Foer. Non c'è forse il rischio che l'immaginario comune ricada sul solito cliché del terzo sesso come "travestito"?
In realtà l'obiettivo non è fare una macchietta, un’esaltazione del travestimento. Le Karma B portano in scena l’arte della parola, le vedrete cantare, recitare, in tante forme diverse. Fanno profondamente riflettere. Sono capaci di una profonda sensibilità che farà riflettere. Ed è anche molto bello vedere come il maschio le osserva.
Come rispondi a chi dice che dietro al successo di Drusilla c’è pur sempre un uomo?
Il suo successo è quello di un artista, non di un maschio. Conosco Gianluca e so che non è nato in una famiglia di attori, non ha avuto il successo servito su un piatto d’argento, ma ha faticato e ha sudato molti sacrifici. È la vittoria di un merito.
In conferenza stampa a Sanremo il direttore di Rai 1 Stefano Coletta si è detto entusiasta all'idea di proporre un programma tutto per Drusilla. Come te lo immagini?
Me lo auguro e mi immagino una pillola velenosa e ironica, come lei. Tra l'altro Coletta ha detto dal lunedì al venerdì, quindi mi auguro che possa esserci una rubrica a lei dedicata: il mio sabato è salvo!