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Che cos’è il binario 21: la testimonianza di Liliana Segre e la storia del Memoriale della Shoah

Il Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, denominato Memoriale della Shoah, è il luogo da cui partirono più di 20 convogli diretti ai campi di concentramento. Da lì, il 30 gennaio 1944, partì anche Liliana Segre, testimone della Shoah.
A cura di Ilaria Costabile
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Il Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, diventato tristemente noto, è il luogo da cui tra il 1943 e il 1945 partirono 23 treni diretti ad Auschwitz, in cui erano stipati per la maggior parte ebrei, ma anche dissidenti politici e migliaia di uomini e donne che sono morti per mano della furia nazi-fascista. Su uno di quei convogli ferroviari salì, il 30 gennaio 1944, anche Liliana Segre, all'epoca 13enne, diventata una delle testimoni più importanti della barbarie e della crudeltà consumatasi contro gli ebrei nei campi di concentramento. Il Binario, attualmente, ospita il Memoriale della Shoah ed è accessibile a tutti previo acquisto di un biglietto di ingresso. Qui, nella serata di venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria, Fabio Fazio e la senatrice a vita percorreranno un viaggio tra le testimonianze di quegli anni bui.

Che cos'è il binario 21 nella Stazione Centrale di Milano

Per raggiungere il binario 21 nella Stazione Centrale di Milano è necessario percorrere il perimetro di piazza Luigi di Savoia, raggiungendo così la porta di via Ferrante Aporti, dove si trovava un arnese di grosse dimensioni, costruito appositamente per il sistema postale. La posizione defilata del binario, permetteva ai soldati di portarvi centinaia di cittadini senza che si creasse troppo scalpore. Uomini e donne, quindi, venivano obbligati a salire su un carro che attraverso un montacarichi li portava al binario e una volta attaccati al carro locomotore, i vagoni potevano partire.

Le partenze furono continue dal 1943, dopo che l'Italia aveva firmato l'armistizio con gli angloamericani, anno in cui l'esercito nazista si insediò nel Nord Italia e da lì regolò l'andamento dell'operazione che prevedeva lo sterminio degli ebrei sul territorio italiano. Dal questo binario in circa due anni sono partiti ventitré convogli. Stando ad alcune ricostruzioni, tra le partenze più impressionanti vi fu quella del 30 gennaio 1944, che contò 605 deportati ebrei. Una volta giunti nel campo di Auschwitz-Birkenau, 477 furono immediatamente uccisi nelle camere a gas, mentre 128 furono destinati ai campi di concentramento, di questi sopravvissero 14 uomini e 8 donne, tra cui Liliana Segre.

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La storia di Liliana Segre, testimone della Shoah

Nata a Milano nel 1930 da famiglia di credo ebraico, Liliana Segre subì pesantemente le conseguenze delle leggi razziali del 1938 sulla propria pelle. Cacciata da scuola, il padre provò a nasconderla affidandola ad alcuni amici, servendosi di documenti falsi, fino al 10 settembre 1943, giorno del suo compleanno, quando provò a fuggire insieme al padre e ai cugini in Svizzera, ma furono rifiutati dall'autorità del posto. Liliana, allora 13enne, venne arrestata il giorno dopo la fuga, in provincia di Varese, dove fu chiusa in carcere per sei giorni. Dopodiché fu trasferita a Milano, nel carcere di San Vittore, dove rimase per 40 giorni.

Il 30 gennaio 1944 venne deportata insieme al padre nel campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivò dopo sette giorni di viaggio. Lì fu divisa da suo padre, che morì tre mesi dopo. Dopo qualche tempo, anche i suoi nonni paterni furono arrestati e deportati nel lager dove, però, morirono il giorno stesso del loro arrivo, chiusi in una camera a gas, il 30 giugno 1944.

Liliana Segre, completamente sola, affrontò le selezioni dopo le quali fu scelta per sottostare ai lavori forzati in una fabbrica di munizioni della Siemens. A gennaio 1945, quando il campo fu evacuato, dovette affrontare la cosiddetta "marcia della morte" fino in Germania, per poi essere finalmente liberata il 1º maggio 1945 dal campo di Malchow. Una volta rientrata in Italia, visse prima con gli zii e poi con i nonni materni, gli unici ancora vivi della sua famiglia.

Per la sua storia e la sua testimonianza, il 19 gennaio 2018 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il 13 ottobre 2022 ha presieduto la seduta inaugurale del Senato della Repubblica, durante la quale ha tenuto un lungo discorso, in cui tra le altre cose ha dichiarato:

È impossibile per me non provare una specie di vertigine, ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita fu costretta dalle leggi razziste a lasciar vuoto il suo banco di scuola elementare. E che quella stessa oggi si trova, per uno strano destino, addirittura sul banco più prestigioso del Senato".

Il Memoriale della Shoah al Binario 21: la Sala delle Testimonianze e il Muro dei Nomi

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Il Memoriale è stato inaugurato nel 2013, ed è stato creato a seguito della nascita di una Fondazione. Alcuni elementi, per volere dei membri di quest'ultima, sono stati lasciati intatti e uguali alle condizioni originali, ma ci sono delle stanze riadattate che, invece, sono state adibite ad un racconto più dettagliato delle atrocità commesse nei campi di sterminio.

Si tratta, per l'appunto, della Sala delle Testimonianze in cui si possono ascoltare le parole di chi è sopravvissuto, tra cui la stessa Liliana Segre; e poi è stato innalzato anche un "Muro dei nomi" dove sono segnati tutti i nomi di coloro che sono saliti su quei treni senza tornare mai più. Il Memoriale, poi, ha anche un auditorium e una biblioteca, per sostenere l'intento di ricordare e far riflettere.

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