Caso censura Rai di Beppe Grillo in Calabria, la risposta: “Lui impone veto alle telecamere”
La politicizzazione della Rai e i suoi effetti. Rischia di diventare un caso la vicenda della presunta censura ai danni di Beppe Grillo, il cui rapporto complesso con il mezzo televisivo ha segnato la carriera del comico e, in relazione al Movimento 5 Stelle, gli ultimi dieci anni di politica italiana.
Il comico e fondatore del M5S è finito al centro di una potenziale polemica per il silenzio della Rai calabrese sul nuovo spettacolo di Grillo, L'Altrove, il cui debutto nazionale era previsto con le due date del 6 e 7 agosto a Corigliano Rossano. A sollevare la questione è il Fatto Quotidiano, da sempre vicino alle istanze della forza politica oggi guidata da Giuseppe Conte, che attraverso una rubrica di Giandomenico Crapis sottolinea come "per la Rai calabrese Beppe Grillo non esiste”, alludendo proprio al fatto che il nuovo spettacolo del comico genovese sia stato sostanzialmente ignorato dalla Rai regionale.
Un silenzio che ha una doppia chiave di lettura possibile: quella della censura appunto, connessa al tema della nuova Rai assaltata dalle forze governative e quindi presumibilmente orientata ad oscurare tutto ciò che possa essere legato alle forze di opposizione (di cui il Movimento 5 Stelle fa parte); dall'altra attraverso il filtro dell'atavica ostilità di Grillo nei confronti dell'apparato televisivo, in particolare della Rai.
Non a caso, come riporta TvBlog, a distanza di poche ore dalla pubblicazione dell'articolo sul Fatto Quotidiano, è arrivata puntuale la replica di Livia Blasi, vicecaporedattrice della sede Rai di Cosenza, che ha ricostruito la vicenda negando su tutta la linea una presunta censura ai danni di Grillo: “Siamo stati, tempo fa, ad una manifestazione di Beppe Grillo ma la nostra troupe è tornata indietro senza poter riprendere nulla, perché il comico genovese ha imposto il veto a qualsiasi telecamera. Da quel giorno nessuna troupe su delega della Rai regionale si muove per i suoi spettacoli, anche perché l’affitto delle telecamere ha un costo“.