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Caro affitti, Littizzetto: “Lo studio di CTCF resterà vuoto, Rai lo tramuti in alloggi per studenti”

Dopo le parole del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro sul caro affitto per gli studenti, arriva la replica di Luciana Littizzetto sul bancone di CTCF: “Non è lo studente cretino che paga 700 euro a posto letto, è stro**o il proprietario e cieco lo Stato. Così l’ignoranza dilagherà in questo Paese”.
A cura di Giulia Turco
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Nel corso di uno degli ultimi appuntamenti di Che tempo Che Fa su Rai 3, Luciana Littizzetto ne approfitta per lanciare una stoccata al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. La comica torinese con le sue consuete ‘letterine' risponde al primo cittadino che, di recente, si è espresso sul tema caro affitti per gli studenti. Le sue dichiarazioni hanno sollevato un polverone: "Se paghi 700 euro di affitto ti fai fregare, non meriti la laurea". Littizzetto non se n'è stata ferma ad ascoltare.

Cos'ha detto il sindaco Brugnaro sugli affitti universitari

Il sindaco di Venezia negli scorsi giorni è intervenuto per dire la sua sul tema caldo dei costi per gli affitti sempre più insostenibili che gravano sulle famiglie degli studenti universitari. “Se vuoi laurearti e fare la classe dirigente del Paese ti devi svegliare. Sennò avremo una classe dirigente che non riesce a fare i suoi interessi, figuriamoci quello degli altri”. Secondo il primo cittadino, la soluzione al caro affitti sarebbe semplicemente allontanarsi dalle zone più centrali delle città e fare qualche sacrificio rispetto al proprio stile di vita: “Basta non fissarsi che devi stare per forza a dieci metri dall’Università, che è una baggianata totale”, ha fatto sapere Brugaro. “Bisogna spiegare ai ragazzi l'importanza del lavoro e dell'autonomia, ha aggiunto il sindaco spiegando che quando era studente vendevo quadri e tappeti, pulivo ringhiere”.

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La replica di Luciana Littizzetto al sindaco Brugnaro

Inesorabile la replica di Luciana Littizzetto che, dal bancone di Che Tempo Che Fa, domenica 21  maggio ha letto una lettera in risposta al sindaco: "Le scrivo in merito alla sua attenta, acuta e profonda riflessione per cui, se tu studente ti fai fregare 700 euro per un posto letto, non puoi diventare classe dirigente, nella cui categoria immagino che lei si annoveri".

Io pensavo, stupidamente forse, che si studiasse per imparare, per allargare il cuore e il cervello, per leggere meglio il mondo, non per dirigerlo. Tra l’altro, non tutti quelli che fanno parte della classe dirigente di oggi sono laureati. Non lo è la nostra premier Meloni, non lo è il nostro benamato ‘Gigione’ Di Maio e non lo è il nostro vicepremier il ministro Salvini che, straordinariamente, è riuscito a non conseguire la laurea dopo 12 anni fuori corso. Magari proprio perché come dice lei, tutti e tre pagavano oltre 700 di affitto per una stanza universitaria. […]

Non sono io studente che mi faccio fregare, sei tu proprietario che mi freghi. Non sono io cretino, sei tu che sei str***o che guadagni 3000 euro stipando in un bilocale 5 studenti accompagnati da 20 scarafaggi. E la colpa è tua (Stato, nrd) che non fai leggi per impedire questo sciacallaggio, che ti riempi la bocca dicendo che i ragazzi sono il nostro futuro, poi non vedi quale sia il loro presente. […]

Il nostro compito di adulti non è rimpiangere i nostri tempi trascinandoci dietro gli stessi problemi, ma risolverli. Mettiamoci nei panni di questi ragazzi: prima la pandemia, che li ha murati in casa per quasi due anni, poi escono per l’Università e non possono permettersela. Come possiamo rovinargli ancora di più l’esistenza? Lo studio è un diritto, ma se tutto quello che ci sta intorno ha costi altissimi allora diventa un privilegio. E meno studenti ci sono più disoccupati ci saranno, più ignoranza dilagherà in questo paese, più spritz per dimenticare si berranno e più diventeremo poveri dentro e fuori. […]

Questo studio dalla settimana prossima sarà libero, sono un bel po’ di metri quadri. Non so se la rai vorrà trasformarlo in stanze per studenti, però io butto lì l’idea.

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