video suggerito
video suggerito

Cairo a Giletti: “Gli auguro di trovare nella prossima esperienza in TV la stessa libertà avuta a La7”

Urbano Cairo, all’Ansa, ha chiarito che non è mai stato impedito a Massimo Giletti di parlare degli argomenti da lui ritenuti opportuni nella trasmissione Non è l’Arena: “Inclusa la mafia”. Poi, l’augurio al giornalista.
A cura di Daniela Seclì
40 CONDIVISIONI
Immagine

La notizia della chiusura del programma Non è l'Arena ha scatenato un turbinio di ipotesi circa le motivazioni della decisione di La7. L'ultima, in ordine di tempo, è stata quella secondo la quale l'azienda avrebbe deciso di mettere fine alla trasmissione condotta da Massimo Giletti, per via delle puntate dedicate a mafia e politica. Su questo punto, è intervenuto Urbano Cairo.

Cairo smentisce che Non è l'Arena sia stata chiusa per le puntate sulla mafia

Il patron di La7, Urbano Cairo, è intervenuto e all'Ansa ha smentito fermamente che il programma Non è l'Arena sia stato chiuso per via delle puntate che parlavano di mafia: "Giletti ha condotto in 6 anni 194 puntate di ‘Non è l'Arena', dove ha potuto trattare in totale libertà tutti gli argomenti che ha voluto, inclusi quelli relativi alla mafia sulla quale ha fatto molte puntate, con tutti gli ospiti che ha voluto invitare". Poi, un augurio che, almeno all'apparenza, sembra suggerire un futuro per Giletti lontano da La7: "Gli auguro di trovare la stessa libertà incondizionata nella sua prossima esperienza televisiva o di altro genere".

Le dichiarazioni di Massimo Giletti

Massimo Giletti, intanto, ad AdnKronos ha smentito alcune delle ipotesi circolate sulla chiusura del programma Non è l'Arena: "A proposito di presunti contatti con i dirigenti Rai relativi al mio futuro, smentisco in modo categorico di aver avuto incontri sia con dirigenti che con funzionari della televisione pubblica aventi per oggetto questo tema. Voglio che sia chiaro per il rispetto che devo ad entrambe le aziende, sia a quella per cui ho lavorato in passato, sia a quella per cui resto a disposizione oggi".  Ad Ansa, nella giornata del 13 aprile, il conduttore aveva dichiarato:

Ognuno ha la sua versione. Non voglio aggiungere altro, non parlo, penso solo ai miei, ai 35 che lavorano con me e si ritrovano ora sbattuti fuori dopo 6 anni. Io ho le spalle larghe, penso solo a loro. Perquisizioni? È tutto falso, non c'è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell'ordine, nulla di nulla. Del resto era tutto facilmente verificabile e riscontrabile.

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views