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Blob celebra 90° Minuto e dà l’addio al programma storico della Rai

A pochi giorni dall’annuncio della Rai, Blob dedica una puntata speciale a 90° Minuto che, dopo 53 anni, smetterà di essere il programma che è sempre stato.
A cura di Andrea Parrella
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In una domenica di luglio, Blob celebra 90° Minuto per sancire la fine sostanziale di un'esperienza televisiva durata decenni e che, dall'anno prossimo, subirà una modifica definitiva che, di fatto, dichiara il decesso della trasmissione così come l'abbiamo conosciuta. La puntata del 21 luglio dello storico contenitore di Rai3 in onda all'ora di cena ripercorre la storia di un programma sportivo che ha cambiato la percezione del calcio ed ha segnato l'esperienza domenicale dei tifosi, rappresentando un appuntamento imprescindibile per gli appassionati.

Perché 90° Minuto non sarà più lo stesso

Le immagini dei primi conduttori Maurizio Barendson e Paolo Valenti, poi di Galeazzi e Maffei, gli inviati storici Gianni Vasino, Ennio Vitanza, Tonino Carino, Cesare Castellotti, Carlo Nesti, Donatella Scarnati, solo per citarne alcuni. Una collezione con cui Blob ripercorre i momenti più significativi di un programma che ha provato a resistere per 53 anni, ma che a partire dalla stagione 2023-2024 cambierà in modo significativo, abbandonando lo spazio storico della domenica per essere splittato in due appuntamenti settimanali, quello del sabato sera e del lunedì sera.

90° Minuto era ormai fuori dal tempo

Un esito prevedibile al di là di ogni effetto nostalgia, visto che sul programma pesa l'effetto di un campionato che non è più quello di una volta, tutto concentrato alla domenica, ma nel corso degli anni ha subito prima quell'effetto spezzatino che ha distribuito le partite su tre giorni, se non addirittura quattro. Soprattutto, il tempo ha reso 90° Minuto sostanzialmente superato: oltre all'effetto delle pay Tv, sempre più pervasive, immaginare di attendere davanti alla Tv un orario preciso per vedere la sintesi articolata di una partita di calcio quando sono i social a mostrarci i frammenti di ciò che accade in tempo reale è quasi preistoria.

Una preistoria gloriosa, quella di un programma che ha saputo cogliere alla perfezione lo spirito del tempo ed è stato per decenni un simbolo del servizio pubblico, offrendo ai telespettatori qualcosa di impensabile fino a quando le partite si ascoltavano solo alla radio, attraverso il racconto iconico di voci e volti che sono entrati, per restarci, nella storia della televisione italiana.

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