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Binario 21, Fabio Fazio e Liliana Segre ci ricordano ciò che rischiamo di dare per scontato

Rai1 celebra la Giornata della Memoria con una serata di raro spessore, ancora più coraggiosa a fronte del clima attorno a questa celebrazione che, con il passare degli anni, tende ad essere data per scontata, anticamera dell’indifferenza.
A cura di Andrea Parrella
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Doveva andare in onda The Voice of Senior, ma è stato giusto cambiare in corsa. L'intrattenimento e la spensieratezza dell'ottimo programma condotto da Antonella Clerici avrebbero cozzato con Binario 21, il racconto di Fabio Fazio su Rai1 in prima serata, in compagnia di Liliana Segre. Nella giornata della memoria della Shoah, il conduttore ha ripercorso insieme alla senatrice a vita il dramma della deportazione di quest'ultima verso il campo di concentramento, con tutta la sua famiglia, nel 1944. Proprio lì, da quel binario 21 da cui partiva il treno con a bordo 605 persone, tra cui la senatrice Liliana Segre allora 13enne, è andato in onda il programma condotto da Fazio, completato dagli interventi di Paola Cortellesi e Pierfrancesco Favino.

Un viaggio nei luoghi della memoria di Liliana Segre, che ripercorre la sua vita fino a quel terribile viaggio da cui sarebbe tornata sola, senza "mia nonna, mio nonno, mio papà, tutti uccisi per la colpa di essere nati". Niente di nuovo, cose già sentite, penserà qualcuno. E proprio per questo cose di cruciale importanza.

Nell'anno in cui quella del 27 gennaio viene definita da qualcuno la giornata della "smemoria", con un sarcasmo che quasi certifica l'indebolirsi progressivo di un ricordo che diamo per scontato, al punto da rischiare di dimenticarlo, una serata televisiva come questa assume una rilevanza determinante. Non solo perché le occasioni di ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti a quella stortura totale della storia quale la Shoah è stata sono destinate a diventare più rare col tempo, ma soprattutto per il coraggio di Rai1 di proporre, quasi imporre, un contenuto che il linguaggio moderno definirebbe "fuori trend". A dispetto di quanto si dirà in merito, dello scetticismo che probabilmente arriverà dalla fetta di pubblico tradizionalmente e aprioristicamente avversa alla televisione di Fabio Fazio, Binario 21 è stata una serata di impegno civile dal valore raro.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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