Battute razziste e sessiste durante la diretta dei Mondiali di nuoto: bufera sui telecronisti Rai
Uscita discutibile del telecronista Rai Lorenzo Leonarduzzi, addetto al commento tecnico dei Mondiali di nuoto di Fukuoka 2023, insieme al collega commentatore Massimiliano Mazzucchi. Durante il commento, Leonarduzzi si lascia andare a una battuta a sfondo razzista in relazione agli atleti in gara. L’unico video disponibile in rete, almeno al momento, fa riferimento alla diretta trasmessa da RaiPlay durante la gara di tuffo sincronizzato. Commentando la prova di Riccardo Giovannini e Eduard Timbretti Gugiu, Leonarduzzi storpia il nome dell’atleta italiano cavalcando uno stereotipo sul linguaggio cinese. Riccardo diventa dunque “Liccaldo”. “I cinesi direbbero così”, è la frase pronunciata dal telecronista e finita nel video di pochi secondi che circola in rete.
La segnalazione arrivata alla Rai
Secondo quanto contenuto in una mail di protesta inviata alla Rai, la stessa che ha fatto esplodere il caso sui social, sarebbero diverse le battute a sfondo sessista e razzista pronunciate da Leonarduzzi e Mazzucchi durante la diretta dei Mondiali di nuoto. Non esistono in rete video che dimostrino la veridicità di tali affermazioni ma la decisione della Rai di avviare un procedimento disciplinare ai danni dei due telecronisti e la nota diramata dall'azienda confermano la gravità delle affermazioni.
Lorenzo Leonarduzzi: "Microfono RaiPlay aperto a mia insaputa"
Raggiunto da Adnkronos, Leonarduzzi ha commentato così la polemica che lo ha investito: "Prendo le distanze da quanto è stato riportato dall’ascoltatore sulla Pec spedita alla Rai. Non si tratta assolutamente di commenti sessisti, ho solo detto una barzelletta da bar ‘si la do’ al mio commentatore durante la pausa tiggì, che non poteva sentirsi dal nostro microfono, ma a mia insaputa il microfono di RaiPlay non è stato chiuso e io avevo buttato giù la cuffia perché dopo ore di diretta c’era il tiggì". Quindi, a proposito della possibilità di scusarsi, ha aggiunto:
Chiedere scusa? Sì, ma solo ai telespettatori che hanno sentito la barzelletta a causa di un errore tecnico. Prendo le distanze da quanto accaduto e dalle accuse di sessismo. Sul fatto che ho detto della corporatura grande delle atlete olandesi, lo faccio anche per gli uomini quando hanno un fisico grosso e ben strutturato. Quindi si sta montando un polverone, un caso dal quale prendo le distanze.
La Rai avvia una procedura disciplinare
In una nota, la Rai ha fatto sapere di avere avviato una procedura di contestazione disciplinare per Leonarduzzi e tutti i provvedimenti necessari per il collaboratore tecnico Mazzucchi. "Un giornalista del Servizio Pubblico non può giustificarsi relegando ad una ‘battuta da bar’ quanto andato in onda. Ho dato mandato agli uffici preposti di avviare la procedura di contestazione disciplinare e ho chiesto al Direttore di Rai Sport Iacopo Volpi che faccia rientrare dal Giappone immediatamente il telecronista e il commentatore tecnico", ha fatto sapere l'Ad Rai Roberto Sergio. Mazzucchi e Leonarduzzi dovranno rientrare dal Giappone. A partire da domani sarà Nicola Sangiorgio a curare la telecronaca dei Mondiali di nuoto, sezione tuffi.
La battuta sessista durante il rally di Monza
Esiste un precedente per Leonarduzzi che risale al 2020. Durante la telecronaca del rally di Monza, il telecronista era stato protagonista di una battuta sessista partendo da uno spiacevole gioco di parole sul nome del pilota estone Ott Tänak. “Me ne hanno detta oggi una, mi vogliono far vincere 100 euro se la dico, mi hanno detto una battutaccia che io riferisco. ‘Donna nanak tutta Tanak’, l’hanno cambiata così in brianzolo o in fiorentino non l’ho capita”, aveva detto il giornalista, per poi scusarsi successivamente: “Chiedo scusa ma era un po’ simpatica, abbiamo rifatto un adagio, non c’è nessun intento sessista, ho il massimo rispetto per le donne”.
La segnalazione sul saluto a Hitler
Un altro precedente spiacevole fa riferimento a un episodio denunciato dall’ex membro della commissione di Vigilanza Rai che, nell’aprile 2018, aveva segnalato un post partito dal profilo Facebook di Leonarduzzi. “Anche alla Rai qualcuno festeggia la nascita di Adolf Hitler. Parliamo di un giornalista che lavora per il servizio pubblico in un paese in cui Presidente ha nominato senatrice a vita una vittima del nazismo come Liliana Segre”, scriveva Anzaldi allegando alla denuncia social lo screen del post Facebook pubblicato dal giornalista Rai.
“In riferimento alla segnalazione dell’on. Michele Anzaldi di un post di auguri in tedesco sul profilo facebook privato di un giornalista, Rai ritiene impensabile che possa essere stato realmente indirizzato alla figura di Hitler. Se così fosse, l’azienda prenderà iniziative adeguate alla gravità del caso. Non può comunque essere certo un post su un social network a mettere in discussione il ruolo svolto quotidianamente dal Servizio Pubblico nel contrasto all’apologia del nazifascismo e nella trasmissione dei valori connessi alla Memoria e contro ogni forma di discriminazione e odio”, aveva replicato Rai in una nota.