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Balbontin dopo la battuta su Ilicic: “So cos’è il tentato suicidio e rivendico il diritto di scherzarci”

Dopo la battuta sulla depressione di Ilicic e le critiche ricevute sui social, il comico racconta a Fanpage.it: “Sono marchiato dalla tragedia. Ho perso mia madre poco più che ventenne, ho vissuto il tentato suicidio e l’internamento di mio padre in un ospedale psichiatrico, quindi so benissimo di cosa sto parlando”. Sul futuro: “Non me ne frega niente di quello che pensa la gente di me, mi interessa solo di essere libero”.
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"Su Ilicic, sarebbe bello che dopo aver vinto la depressione, battesse un rigore, lo sbaglia e si suicida". Per questa battuta, pronunciata durante la cronaca Twitch della partita Portogallo-Slovenia a cura della Gialappa's Band, Enrique Balbontin è al centro di una polemica aspra da parte di chi ritiene che su tematiche come la depressione e la salute mentale non si può scherzare. Il figlio di Agostino Di Bartolomei ha chiesto su X il ritiro degli sponsor dalla trasmissione, il comico a Fanpage.it risponde: "Hanno giudicato una battuta senza considerare il contesto, senza considerare il programma per quello che è". Consapevole che non esistono patenti per poter parlare di un argomento delicato quale la depressione, parla del suo passato: "Sono marchiato dalla tragedia. Ho perso mia madre poco più che ventenne, ho vissuto il tentato suicidio e l'internamento di mio padre in un ospedale psichiatrico, quindi so benissimo di cosa sto parlando". 

Enrique, come stai?

Per essere nella merda, sono a mio agio.

Sicuro?

Con le shitstorm sono abituato. A causa del mio stile comico ho avuto più volte questo genere di problematica. Questa è acuita perché la Gialappa's Band ha platea più grande di me. Mi spiace perché qui non si tratta di politicamente corretto, ma di una volontà di sollevare zizzania, curiosità morbosa. Hanno giudicato una battuta senza considerare il contesto, senza considerare il programma per quello che è. Una battuta come quella, se già la leggi scritta, fa tutto un altro effetto, ma quella è una battuta che avrebbe fatto anche uno come Ricky Gervais e magari non avrebbe avuto quel tipo di risposta.

Hai anche detto di aver vissuto a braccetto con la depressione e che tuo padre ha tentato il suicidio. 

Sì, le battute che faccio hanno delle tematiche sconvolgenti e alcune come queste mi riguardano da vicino. Sono marchiato dalla tragedia. Ho perso mia madre poco più che ventenne, ho vissuto il tentato suicidio e l'internamento di mio padre in un ospedale psichiatrico, quindi so benissimo di cosa sto parlando. La mia molla di essere comico scatta da qui. Questo humor nero mi dà la forza di andare avanti, ma non sento di avere una patente per farlo solo per questo. In passato ho fatto anche l'avvocato penalista, lì si che facevo ridere, ho fatto tante cose pro bono, conosco da vicino certe realtà perché le vivo e le ho vissute per davvero. Sono sempre accanto ai più sfortunati, accanto ai più deboli perché li sento come me.

C'è stato anche chi ti ha difeso?

Tanti messaggi. Quello che mi ha più colpito è stato quello di un ragazzo che in privato mi ha detto che ha tentato il suicidio già tre volte e battute come quelle gli danno la possibilità di riflettere e andare avanti.

Ti sei scusato per la battuta, ma il figlio di Agostino Di Bartolomei, su X, ha parlato di "presunte scuse" e "derubricazione". 

Non gli ho risposto. Non conosco questa persona se non correlata alla situazione del suicidio del padre. Ma qui non stiamo parlando di suicidio. Tutta questa gente sembra parlare per Ilicic, nessuno si è chiesto cosa ne penserebbe Ilicic di una battuta come questa. Non s'è ammazzato Ilicic, mi permetto di dire. Dopodiché, non è vero, io non mi sono scusato. Io rivendico come sempre il diritto di essere libero di dire le cose. Poi la libertà ha un prezzo. Rifarò le mie battute, magari non su questa tematica perché la gente non è preparata oppure andrò a farle dove so che la gente la capisce. Mi spiace solo di aver messo in mezzo la Gialappa's. Non volevo che avessero problemi a causa mia.

Come l'hanno presa? 

Molto bene, la Gialappa's mi conosce bene. Lavoro con loro dal 2008. Nella loro cerchia di telespettatori sono conosciuto proprio per la mia scorrettezza. "Dissocillo" (il pupazzo che entra in scena tutte le volte che qualcuno dice qualcosa di ‘scorretto',ndr) lo avevano messo proprio per me. Faccio da sempre battute su argomenti che scandalizzano le persone e per me il risultato è quello, non il consenso e neanche uno scandalo, creare una rottura, creare qualcosa che faccia per un attimo scattare un pensiero. Poi, ognuno ha le proprie armi e il proprio background per valutare se quello che dico è giusto oppure è orribile.

Prima hai detto che non è la prima volta che hai subito una shitstorm. Quante volte è successo?

Una volta una politica voleva denunciarmi per sessismo, altri mi accusarono di omofobia per una maglietta in savonese che diceva ‘son tutti finocchi col culo degli altri'. Tu conta che con questa maglietta io ho anche partecipato al Pride. Sono tutti temi che, per un motivo o per un altro, mi sono molto familiari e rivendico il diritto di scherzarci sopra. Una volta, facevo un programma televisivo, Colorado, e portavo un personaggio che rappresentava ogni volta un componente diverso di una Nazionale italiana di mestieri, di quelle che fanno attività benefiche ovunque. Una volta ero quello della Nazionale Turisti Sessuali, una volta quello della Nazionale Palazzinari. Poi quello della Nazionale Usurai. Con quel personaggio feci una battuta dicendo che bisognava parificare i tassi dell'usura con quelle delle finanziarie per vivere in un regime di concorrenza leale.

E poi?

Il giorno dopo, venne il direttore di Italia1 che mi disse: "Tu questo personaggio non lo fai più perché c'è l'inserzionista", che era una finanziaria, "che s'è incazzato come una iena". Questo per dire che fermare una battuta, che sia superficiale o di black humor, può sempre essere un'azione mossa da interessi differenti.

E adesso, passata la tempesta, che farai? 

Ora comincio un tour estivo, continuerò a lavorare con la Gialappa's e sono curioso di vedere se qualcuno si paleserà in queste giornate per quello che ho detto. La verità è che non me ne frega niente di quello che pensa la gente di me, mi interessa solo di essere libero anche di affrontare una shitstorm. Sono solo esterrefatto dalla pochezza della polemica.

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