video suggerito
video suggerito

Antonino Monteleone: “TeleMeloni? Prima allora c’erano pure TeleDraghi, TeleConte e TeleRenzi”

Il nuovo volto dell’informazione di Rai3 è pronto a partire giovedì 3 ottobre con L’altra Italia: “Sarà un grandissimo salto e sono emozionato, vero, ma non trasformiamo questo incarico nel lavoro di un cardiochirurgo. La critica televisiva si è trasformata in un esercizio di pompe funebri”.
30 CONDIVISIONI
Immagine

Antonino Monteleone è il nuovo volto dell'informazione di Rai3 con un programma pronto a partire da giovedì 3 ottobre. Si chiama "L'altra Italia" e in una intervista con Massimo Falcioni di TvBlog, il giornalista ammette: "Non ci inventeremo niente di nuovo sarà un talk di approfondimento, che poggia su uno schema abbastanza semplice. La vera difficoltà sarà semmai quella di mantenere uno spazio che consenta di realizzare inchieste e servizi più strutturati. Vorremmo non essere vittime degli eventi della quotidianità". Nessuna paura degli ascolti tv o delle analisi televisive: "La critica televisiva si è trasformata in un esercizio di pompe funebri". 

Le parole di Antonino Monteleone

Antonino Monteleone presenta così il suo nuovo progetto"Sarà qualcosa di scollegato, differente, ma la mia è un’ambizione di linguaggio, ovvero semplificare le cose senza banalizzarle. Spesso si confondono i due concetti. L’Altra Italia è pure quell’Italia che non partecipa al gioco della politica, che non va a votare. I numeri dell’astensione sono altissimi". Il grande salto alla conduzione commentato coi piedi ben piantati a terra:

Quando Massimo Giannini approdò alla guida di Ballarò nessuno disse che fino a quel momento era stato solo un ospite. Anche Nicola Porro e Giovanni Floris non conducevano prima di arrivare ad un talk. Sarà un grandissimo salto e sono emozionato, vero, ma non trasformiamo questo incarico nel lavoro di un cardiochirurgo. In fondo, nessuno che inizia a fare qualcosa per la prima volta lo ha mai fatto prima.

E sugli ascolti tv:

Non me ne frega niente. Mi interessa che il programma pian pianino possa incuriosire e far parlare di sé. I giornalisti fanno l’errore di sentirsi quelli che fanno avverare le profezie. C’è una classe di critici che è ossessionata dagli ascolti, ritenendoli l’unico indice di qualità. Quest’isteria nel resto d’Europa non c’è.

"TeleMeloni? Non siamo in Corea del Nord"

L'autore dell'intervista fa notare che chiunque approdi in Rai in questo momento rischia di essere etichettato come filo-meloniano (si veda quello che è accaduto con Stefano De Martino). Antonino Monteleone risponde:

Sinceramente, mi spieghi cosa intendi per TeleMeloni? Se significa che il governo ha indicato i vertici dell’azienda pubblica, allora in passato ci sono stati anche TeleDraghi, TeleConte, TeleGentiloni, TeleRenzi, TeleBerlusconi. Tra pochi giorni ricominceranno Presa Diretta, Il Cavallo e la Torre, Report. Non mi pare che questi programmi subiscano chissà che cosa. A volte leggi i giornali e pensi di essere in Corea del Nord. Se qualcuno ha la capacità di dimostrare che sono un professionista di area, lo faccia. Ma non ci riuscirà mai.

30 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views