Anticipazioni Belve, Arisa: “Licenziata da icona gay, con Paola Iezzi non abbiamo fatto pace”
La prima puntata di Belve è alle porte. Torna il programma di interviste condotto da Francesca Fagnani, in onda in prima serata su Rai2. Tra gli ospiti della prima puntata, oltre a Stefano De Martino e Fabrizio Corona, ci sarà Arisa, che ha parlato di sé a tutto tondo, dalla vicenda delle sue parole su Giorgia Meloni e la reazione della comunità LGBTYQI+.
Le polemiche sulle parole di Arisa su Giorgia Meloni
"Mi sono sentita non capita, come una persona che si è buttata per una parte di persone ingrate", racconta Arisa rispetto alla vicenda che ha tenuto banco nel dibattito pubblico della scorsa estate per diversi giorni, dopo che aveva fatto apprezzamenti sul premier Giorgia Meloni, definita "una donna con cazzimma". Al netto dei dissapori, la cantante ammette di non sentire di aver perso contatto con la comunità: "No, devo dire che sono le persone ai vertici, ma non posso fare nomi, quello mi ha deluso tanto". Quando la presentatrice le chiede se sia stata licenziata da icona gay lei si limita a rispondere: "Ma che me frega".
A quella vicenda seguì un botta e risposta con Paola Iezzi, che aveva definito infelice quel commento, cosa alla quale Arisa aveva risposto con un dito medio: "Era anche senza manicure fatta". La giornalista le ha chiesto se abbiano fatto pace: "No".
Arisa si racconta: "Da bambina forgiata anche a botte"
L'artista si è raccontata a Francesca Fagnani partendo dalla sua infanzia, parlando della sua dichiarazione secondo la quale sia stata "forgiata a botte". Lei conferma: "Anche. Io non lo farei, però come ho detto più volte i miei genitori si sono trovati di fronte un essere anomalo e loro erano un po’ inesperti, avevano le loro problematiche. Io li ringrazio sempre perché mi hanno preparata a tutto, posso sopportare qualsiasi cosa”.
Nella puntata che andrà in onda il 26 settembre Francesca Fagnani ha quindi chiesto ad Arisa se sia vero che è un’artista complicata con cui lavorare, definita anche “un po’ matta”, ribatte: “Sono considerata un’artista difficile, ma lo dicono apposta, perché ho un senso del dovere molto radicato che arriva anche dalle mie origini”.