Annibale Giannarelli a Fanpage.it: “Sanremo? Se Amadeus vuole, io sono pronto”
Da poco meno di una settimana, la vita di Annibale Giannarelli è cambiata. Il vincitore della seconda edizione di The Voice Senior, il talent show di Rai1 prodotto da Fremantle, ha trionfato grazie al suo grande talento. L'interprete della canzone Lo Chiamavano Trinità, composto dal maestro Franco Micalizzi per l'iconico film con Terence Hill, è tornato nella sua Sassalbo trovando un paese in festa, come ha raccontato a Fanpage.it: "Pensavo fosse un incidente. Mi hanno accolto all'entrata del paese ed è stato bellissimo". Attraverso il nostro giornale lancia un messaggio ad Amadeus: "Sanremo? Se gli fa piacere, io sono pronto a fare quello che è più giusto e più bello, a dare un messaggio ben preciso all'Italia e al resto del mondo".
Annibale, come stai?
Sono molto stanco e provato. Non riesco a recuperare le forze perché non ho ancora trovato un momento per rimettermi in sesto, ma va bene così. Sono molto felice.
Cosa succede adesso? Cosa ti aspetti dal futuro?
Sono una persona che lavora e funziona esclusivamente nel presente, per questo non mi aspetto nulla dal futuro. Quello che verrà, verrà a suo tempo perché deve venire e perché è giusto così. Come è successo con The Voice. Sono bello e beato, sono una barca in mezzo all'oceano e la corrente giusta mi porterà nel porto giusto. Altrimenti, non vado in cerca di niente.
Magari sarebbe bello esibirsi al Festival di Sanremo, tra una settimana. Vogliamo dare un messaggio ad Amadeus?
Se gli fa piacere, io sono pronto a fare quello che è più giusto e più bello, a dare un messaggio ben preciso all'Italia e al resto del mondo. Ma non spetta a me bussare la porta o chiedere, sono un semplice cantante musicista e se hanno piacere a fare qualcosa con me, me lo faranno sapere.
C'è stato un bel rapporto con Gigi D'Alessio, lui è diventato papà pochi giorni fa, vi siete sentiti?
Non lo sapevo, non gli ho fatto nemmeno i complimenti e se gli posso fare adesso, tramite te, mi fa molto piacere.
Come mai hai scelto proprio lui per il tuo percorso?
Quando sono venuto in Italia quattro anni fa, non avevo neanche la televisione e quindi non conosco nessuno. Ma dalla produzione, quando mi hanno chiesto chi avrei scelto tra i giudici, mi avevano consigliato Gigi D'Alessio trovandola una sensibilità che forse era più giusta per me, che ha fatto il conservatorio, che ha fatto la gavetta: "È Gigi D'Alessio che fa per te". E così è stato. Abbiamo tanto in comune nel nostro percorso di musica.
Dopo la tua vittoria, ‘Lo chiamavano Trinità' può avere nuovo smalto. È in programma qualcosa in questo senso?
No, che sappia io non c'è ancora nulla in programma. Nessuno mi ha avvicinato e va bene così.
Ho visto le immagini del tuo ritorno a Sassalbo. Ti ha accolto tutto il paese e il sindaco ha detto di voler fare qualcosa per festeggiarti al meglio.
Stanno preparando una grande festa. Mi hanno accolto all'entrata del paese ed è stato bellissimo. Pensavo fosse un incidente e invece ho capito che mi attendeva tutta la gente del paese. Mi sono sentito felice, appagato e orgoglioso.
Hai condiviso la vittoria con qualche affetto?
Qui ho mia madre, mio fratello e tanti parenti. Abbiamo fatto un po' di festa Personalmente, sono solo al mio paese. La mia seconda moglie è in America, quindi sono solo, ma per modo di dire. Io sono sempre in compagnia di me stesso, e per questo non ho problema.
Cosa dice la tua vittoria sul senso della vita?
Che non bisogna mai smettere di sognare. Non è mai troppo tardi per realizzare cose per le quali hai lavorato tutta una vita. Poi bisogna avere fede, mai mancare di fede. Come il vecchio ubraico in piazza che girava a stento la chiave della sua casa di notte, gli hanno chiesto perché giri la chiavi, lui risponde: perché se è vero che il mondo gira, prima o poi anche la casa deve girare davanti a me.