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Andrea Saccone, ex campione de l’Eredità di Frizzi: “Dopo la sua morte sono stato fermo un anno. Ero depresso”

Andrea Saccone, ex campione de l’Eredità, si racconta a La Volta Buona. Il concorrente è stato l’ultimo a vincere nella trasmissione di Fabrizio Frizzi prima della sua scomparsa.
A cura di Eleonora di Nonno
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Andrea Saccone è stato l'ultimo campione dell'Eredità condotta da Fabrizio Frizzi. Ospite nella puntata de La Volta Buona in onda martedì 8 aprile, ricorda il conduttore e l'esperienza nel programma: "Una settimana dopo che sono stato eliminato lui è venuto a mancare".

Andrea Saccone: "Frizzi mi diede la sua mail, non feci in tempo a scrivergli"

Quando partecipò all'Eredità, Andrea Saccone era al quinto anno di liceo. Rimase in gara per quattordici puntate, vincendo 47mila euro nelle puntate normali e 90mila in quelle di beneficenza. Alla domanda su cosa abbia fatto con quei soldi, risponde: "Niente, avevo 18 anni. I miei non si fidavano a darmi dei soldi e li hanno messi in banca, sono ancora lì". Parla poi del rapporto con Fabrizio Frizzi: "Dietro le quinte era una persona straordinaria, parlava con noi concorrenti. Diceva che ero bravo. Mi aveva adottato". L'ultimo giorno, Frizzi lo abbracciò a lungo e lo raggiunse nel dietro le quinte: "Mi prese da parte e mi diede la sua mail per tenerci in contatto. Non gli ho mai scritto". Se avesse la possibilità di contattarlo ora, lo ringrazierebbe per l'esperienza nella trasmissione, che è stata fondamentale nella sua vita.

Andrea Saccone: "Dopo l'Eredità non ho fatto più nulla, ero depresso"

Caterina Balivo chiede ad Andrea Saccone come abbia fatto a tornare alla sua vita normale dopo l'Eredità: "La puntata in cui vi siete salutati è andata in onda il 16 marzo 2018. Appena dieci giorni dopo Fabrizio Frizzi ci ha lasciati". L'ex campione del game show racconta:

Ero andato lì per giocare, fare un'esperienza. Con la morte di Fabrizio la vita normale a casa mia non sono riuscito a riprenderla, venivo chiamato per ricordare Fabrizio. Il primo anno dopo il diploma ho lasciato l'università quasi subito, sono stato fermo un anno. Ero depresso. È stato un anno molto random, non facevo niente non andavo all'università. Il tempo passava e io ero lì.

La svolta è arrivata dopo la decisione dei suoi di mandarlo a lavorare nei campi: "Stavo lì tutto il giorno, mi occupavo della logistica. Mi è tornata la voglia di studiare e mi sono iscritto matematica a Firenze, tra poco mi laureo in magistrale".

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