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Andrea Rizzoli ricorda la madre Eleonora Giorgi: “Nascondemmo le metastasi per non abbatterla, poi ci ha ringraziato”

Andrea Rizzoli è stato ospite di Domenica In, dove ha ricordato la madre Eleonora Giorgi, scomparsa un mese fa.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite della puntata di Domenica In del 6 aprile è stato Andrea Rizzoli, per ricordare Eleonora Giorgi, scomparsa un mese fa. Un viaggio nei ricordi, nell'amore nei confronti di una madre, oltre che un'attrice che ha segnato un'epoca, ma anche un racconto di una famiglia che ha vissuto un periodo difficile e si è riscoperta unita.

Un mese dalla scomparsa di Eleonora Giorgi

È trascorso un mese dalla scomparsa di Eleonora Giorgi, poco tempo per poter metabolizzare la mancanza di una madre, come racconta Andrea Rizzoli:

È passato un mese, adesso navighiamo nell’assenza quotidiana, Paolo e io avevamo un rapporto diverso ma continuo con nostra madre, per me era una sponda su tutto, problemi lavorativi, libri di cui parlare, x’era un confronto meraviglioso che non può non mancare, quindi adesso siamo in quella fase in cui l’abitudine all’assenza non ci sta, ci rimane navigare a vista, fare tesoro dei suoi insegnamenti.

In queste settimane, insieme al fratello Paolo Ciavarro, si sono ritrovati ad aprire i famosi scatoloni che in più occasioni l'attrice aveva raccontato di aver messo da parte, in cui c'erano ricordi accumulati negli anni:

Foto, ritagli di giornale, mia madre conservava delle agendine, la più vecchia è del 76. Ci sono appuntamenti, sensazioni, sentimenti riportati. Soprattutto Paolo si dovrà abituare a buttarle vie. Mamma era un’accumulatrice seriale, per lei i ricordi erano legati alle cose. Per me non è così. Mamma regala a Gabriele degli animali giocattolo, visto che la nonna è diventata un angelo, adesso questi regali piombano dal cielo, dice che la nonna gli manca tantissimo, ma ha capito, la mente di un bambino argina l’assenza.

Il piccolo Gabriele, figlio di Paolo e Clizia Incorvaia, è stato la gioia di Eleonora Giorgi che, però, temeva un giorno di essere dimenticata: "Non credo che avverrà mai, gli abbiamo fatto un enorme pannello di foto con lui e la nonna. Poi c’è tutto un archivio di film che sono un ricordo della nonna". 

Come è nata l'idea di scrivere un libro

Andrea Rizzoli racconta di come il suo libro "Non ci sono buone notizie" abbia visto la luce proprio grazie a sua madre che lo aveva mandato di nascosto ad un editore. L'idea di scriverlo è nata proprio quando l'attrice ha scoperto della malattia e il timore di poter perdere la madre in poco più di un anno lo aveva portato ad annotare emozioni, ricordi, paure. A questo proposito, ricorda anche il motivo per cui Eleonora Giorgi abbia deciso di raccontarsi al pubblico:

Siamo andati a fare questa pet e c’era un bambino di 8-9 anni per la stessa analisi, mia madre rimase scossa e lì realizzò la pericolosità del male, da quel momento è cambiata. Da lì è cominciato quest’anno bellissimo perché ci ha unito. Quando tu abbandoni tutto, non hai niente da perdere, ti rimane solo da vivere, una vita he non avresti mai vissuto prima, quando una persona guarda in faccia la fine della sua vita, mamma ha perduto quei lati faticosi del suo carattere, si è abbandonata all’amore dei figli, e del senso di responsabilità che aveva nei confronti del suo pubblico, per lei era un dovere, perché faceva parte di quella generazione che doveva tutto al pubblico.

"Io e Paolo gli abbiamo nascosto delle metastasi"

Parlando delle difficoltà affrontate quest'anno, Andrea Rizzoli racconta di aver dovuto superare un solo momento davvero difficile, quando ha scoperto che purtroppo c'erano delle metastasi:

Ne ho vissuto uno solo, le chemio non sono mai piacevoli, dopo l’intervento pensava di essere guarita, un intervento molto complesso, finché una mattina, un medico mi chiama e mi dice che c’erano metastasi. Non hai speranze, solo tempo. Chiamai Paolo e gli dissi che secondo me non dovevamo dirglielo, perché avrebbe mollato. Lei si è sentita male nel saperlo e tradita da noi che non gliel’abbiamo detto per tempo, poi ci ha ragionato e ci ha ringraziato perché le abbiamo regalato un mese e mezzo sereno.

Il rapporto con la madre nel suo libro

Andrea, poi, parla del suo rapporto con la madre: "Diciamo che non mi è stato regalato niente, ma rispetto ad altre persone sono stato fortunato. La vita delle persone è sempre complessa". I suoi genitori si sono separati quando aveva appena tre anni: "Li ho visti insieme una sola volta nella mia vita, alla mia laurea. È stato un bellissimo ricordo". Rizzoli si sofferma sulla complessità del lavoro di sua madre che gli ha sottratto tempo da trascorrere insieme:

Ero geloso del tempo con lei, non del fatto che lei fosse oggetto di ammirazione, capisci subito che la tua mamma è diversa, mi dispiaceva che questo lavoro ci togliesse molto del tempo da passare insieme. L'attore è molto faticoso da fare, portava via un sacco di tempo. Ho vissuto un set con la Cavani a Marracash.

Ed è proprio di questo rapporto altalenante che racconta il libro di Rizzoli, in cui emerge un ritratto franco del personaggio di Eleonora Giorgi, prima ancora che della madre:

Lei non voleva il conflitto. È un libro molto privato, c'è la vita reale, lei leggendo questo libro realizza che la Giorgia non mi è stata sempre simpatica, io amavo la madre, non tanto il personaggio, dare in pasto al pubblico questo libro non era convinta, perché diceva che ero troppo critico con me stesso. Alla fine anche lei si era convinta.

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