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Amici di Maria De Filippi 2022/2023

Amici, gli autori storici: “Lavorare con Maria è una sfida, non ama stare negli schemi della tv”

“Non sono mai tranquillo, non ho mai gestito così tanti cambi di scaletta da quando lavoro con Maria”, racconta Mauro Monaco, storico autore del talent show. “Il segreto della longevità di Amici? Modellarsi sui ragazzi e riavventare le generazioni che cambiano”.
A cura di Giulia Turco
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Con l’edizione in corso che si avvia verso la finalissima, Amici di Maria De Filippi si conferma uno dei programmi più seguiti della tv generalista da oltre 20 anni a questa parte. La sua capacità è di creare il giusto bilanciamento tra il talento e le storie personali dei ragazzi, macinando ascolti tv e apportando ogni anno i cambiamenti necessari.

Qual è il segreto della longevità di Amici

“Amici cambia perché non è un format, non è un programma venduto con un pacchetto e una Bibbia, come viene chiamata, con tutte le regole per farlo”, spiegano i due autori storici del programma Luca Zanforlin e Mauro Monaco a Tv Sorrisi e Canzoni. “Il programma si modella sui ragazzi, sul fatto che sono giovani e vivono, comunicano in modo diverso […]. L’obiettivo primario è raccontare la generazione che rappresentano mentre mostriamo il loro talento”, aggiungono gli autori. Lavorare con ragazzi dai 18 ai 20 anni può essere una prova non da poco: “A volte le personalità sono straboccanti e vanno arginate, altrimenti gli altri spariscono […]. C’è da dire che non hanno sfoghi, non hanno una vita normale: a volte questa situazione li porta a fare qualche cavolate”.

Com’è lavorare al fianco di Maria De Filippi

Quando arriva la fase serale del programma, tutto cambia e gli autori ammettono che si tratta di un lavoro completamente diverso. Anche i ritmi cambia del tutto, trattandosi di un vero e proprio show. “Io non sono mai tranquillo, non ho mai gestito così tanti cambi di scaletta da quando lavoro con Maria”, racconta Mauro Monaco. “È bello, ma è anche una sfida collaborare con lei: non ama la rigidità dei tempi e degli schemi della tv. Segue un flusso che dipende solo da quello che fanno e dicono le persone che sono davanti alle telecamere. Ama capire e far capire”. Rispetto ad un pronostico sul possibile vincitore di questa edizione, i due autori non si sbilanciano: “Premetto che non ci azzecco mai, il telefoto è sorprendente, ma credo che tutti i vincitori siano legati da una caratteristica comune: si sono raccontati in modo onesto e resi riconoscibilissimi”.

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