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Amadeus ha un piano: togliere pubblico a Rai1 e fare del Suzuki Music Party l’anteprima di Sanremo

La prima serata di Amadeus sul Nove è una dichiarazione d’intenti, tra tradizione e novità: puntare all’abitudine del pubblico con un programma identico a com’era su Rai1 e imporre il Suzuki Music Party come appuntamento di preparazione a Sanremo (con tanto di auguri a Carlo Conti per il festival).
A cura di Andrea Parrella
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C'era grande attesa per la prima serata di Amadeus sul Nove. Domenica 22 settembre il conduttore, dopo l'addio alla Rai, ha iniziato la sua nuova avventura televisiva sulla rete Warner Bros. Discovery, accompagnato da enormi aspettative da parte del pubblico. Prima Chissà chi è, lo show dell'access prime time adattamento de I Soliti Ignoti, in onda tutte le sere, poi Suzuki Music Party, lo show musicale in prima serata.

Un doppio appuntamento con cui Amadeus sembra aver chiarito una questione: nessun limite agli obiettivi. Dalla bocca del conduttore e dal suo entourage, come è giusto che sia per ragioni di moderazione, non verrà mai fuori questa dichiarazione di intenti, ma è ben chiaro che lui, come è logico che sia per il conduttore più popolare d'Italia, non punti di certo a un ruolo da gregario.

Chissà chi è, Amadeus punta all'abitudine

Partiamo da Chissà chi è, già annunciato come adattamento del programma già proposto per anni su Rai1. La trasmissione si presenta sostanzialmente identica, giusto i cambiamenti necessari a risolvere la questione dei diritti. Qualcuno potrebbe vedere in questa scelta una mancanza di coraggio, l'audacia di osare, ma in realtà con Chissà chi è Amadeus dichiara in modo evidente che è suo obiettivo quello di puntare ad un pubblico di fedeli, attirare l'attenzione di chi lo ha seguito fino a ieri stuzzicandolo con l'abitudine, la riconoscibilità delle terminologie, la ricorsività di certe dinamiche. Non è un azzardo, ma una scelta calcolata che somiglia alla strategia adottata dal Nove con Fabio Fazio: partire da ciò che è noto per poi andare oltre. Solo il tempo ci dirà se la strategia funzioni.

Amadeus nella prima puntata di "Chissà chi è"
Amadeus nella prima puntata di "Chissà chi è"

Non manca intraprendenza, invece, all'operazione Suzuki Music Party. Non solo perché Amadeus accetta di variare nel linguaggio, passando dalla conduzione classica, in cui non ha eguali, al clima confidenziale dell'intervista al tavolo, come fosse un podcast, cambio di frequenza che comporta non poche difficoltà dal punto di vista della gestione dei momenti, soprattutto all'interno di un palazzetto, con un pubblico dal vivo e la compagnia di Ilenia Pastorelli che non è propriamente una conduttrice.

Gli auguri di Amadeus a Carlo Conti

Con questo evento Amadeus prova, senza se e senza ma, ad inserirsi nella stagionalità musicale e imporre il suo programma, sin dalla prima edizione, come l'evento autunnale che precede la campagna sanremese. Il suo messaggio di auguri a Carlo Conti per Sanremo direttamente dall'Allianz Cloud pare il segnale di un asse "segreto" con Conti ed era stato lo stesso conduttore, se pure in tono scherzoso, ad accogliere un ipotetico scenario di collaborazione, anziché conflitto, con l'organizzazione di Sanremo. D'altronde non potrebbe fare diversamente, il valore acquisito in cinque anni di Sanremo nell'ambito discografico italiano consente ad Amadeus il lusso dell'ambizione, con scaltrezza e senza presunzione: non dare vita un anti Sanremo, ma a un'anteprima di Sanremo.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.  
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