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Grande Fratello 2023/2024

Alex Schwazer: “Se mi alleno è solo per i miei figli e mia moglie, che mi ha salvato”

Alex Schwazer ripercorre la sua storia di gloria sportiva, prima della crisi, il doping, poi la rinascita e una nuova delusione. Oggi punta ancora alle Olimpiadi anche grazie al GF, dove si allena ogni giorno.
A cura di Andrea Parrella
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La storia di Alex Schwazer è al centro di questa edizione del Grande Fratello. La sua storia sportiva e di vita, fatta di gloria, cadute, riprese e poi delusioni, è un caso eclatante di una persona che ha trovato nei propri errori una grande forza per rinascere, nonostante gli impedimenti che non gli hanno permesso ancora di tornare alle gare. Il suo obiettivo è quello e si sta allenando ogni giorno, ma nel corso della terza puntata Alfonso Signorini ha ripercorso con il concorrente la travagliata storia degli ultimi anni.

La vittoria di Schwazer alle Olimpiadi, poi il crollo

Dopo la vittoria alle Olimpiadi di Pechino, Schwazer era l'atleta più forte al mondo nella sua specialità, ma racconta di aver faticato molto a trovare le motivazioni per continuare: "Mi vedevo solo come atleta, non hai altre cose in testa e non ti interessano. È come fare il moderato ma sei schifato da quello che devi fare, ma se ti vedi solo così sei in conflitto con te stesso perché non puoi cambiare. L'atleta Alex era la sola cosa importante e a 23 anni non potevi smettere o fare una pausa". Ed ha aggiunto:

Se devi fare 40 km al giorno e lo subisci, è un problema. Esclusa la soluzione giusta, quella di staccare, le ho provate tutte inconsciamente. Dagli allenatori, ai luoghi di allenamento, agli psicologi. Il doping era l'unica cosa che non avevo ancora provato.

Il doping e il sodalizio con Sandro Donati

Quindi arriva il momento in cui Schwazer cerca da solo, nel doping, un modo per andare avanti: "Non avevo la consapevolezza che tutto sarebbe venuto a galla. La dimostrazione del ragionamento non da uomo era non capire che non rappresentavo più ciò che avevo rappresentato. Ho buttato tutto". Dopo la sua squalifica, ammessa in una conferenza stampa che ebbe risonanza mondiale, Schwazer si allontana per un periodo dallo sport ma poi sceglie di ricominciare:

Ho scelto come allenatore l'accusatore numero uno, Sandro Donati. A un certo punto, lontano da tutti, ho riscoperto la bellezza dello sport e ho deciso di tornare. Non avevo paura di nulla, sapevo come avevo vinto e non avrei avuto paura di altri atleti eventualmente più forti.

La rinascita e poi la delusione di Rio

Gli allenamenti duri lo rigenerano e Schwazer si prepara per le Olimpiadi di Rio, ma a ostacolarlo c'è un'altra accusa di doping, dai lati oscuri. Lui racconta così l'accaduto: "So che queste urine sono state falsificate, un errore voluto o non voluto. Ma nel momento in cui ammettono che questa provetta è stata manomessa, crolla tutto il sistema dell'antidoping. Mi sono trovato costretto a difendermi da una cosa non fatta. Il tribunale di Bolzano mi ha dato ragione e spero che venga ridotta la squalifica di otto anni che mi impedirebbe di partecipare alle prossime olimpiadi è…] La giustizia sportiva non segue quella giudiziaria, vanno su due binari diversi. La giustizia sportiva si è fermata al verdetto di Rio. Noi abbiamo fatto l'ultima istanza possibile alla corte Europea dei Diritti dell'Uomo a Strasburgo, ma per il verdetto che arriverà sarà tardi".

Alex Schwazer oggi, al GF per puntare alle Olimpiadi di Parigi

Presente in puntata anche sua moglie, che gli è stata a fianco nei momenti più difficili: "Lei è sempre stata al mio fianco e capiva la mia sofferenza. Vorrei  che i miei figli mi vedessero almeno una volta alle Olimpiadi, una gara che ho fatto e che ho vinto. Mi alleno per loro, per mia moglie. Di gare per me stesso ne ho già fatte e sono più che soddisfatto, ma vorrei vedessero realmente quello che ho fatto, non solo a parole e in video". La moglie, Kathrin Freund, entra quindi in casa per sostenerlo: "La gente che conosce la tua storia vuole vederti alle gare e io ci sarò sempre. Non mollare".

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