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Grande Fratello 2024/2025

Al GF la fine del sogno di Non è la Rai, le vere vip degli anni Novanta rinunciano alla fama

Al Grande Fratello le ex Non è la Rai Petrarolo, Galassi e Cecere portano la loro storia di persone ordinarie, raggiungendo l’ultimo stadio della fama che Non è la Rai ha procurato a chi popolava quel mondo: rinunciare ufficialmente alla condizione di Vip, con un’ultima iniezione di celebrità.
A cura di Andrea Parrella
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"Ho sempre pensato che la vita è una e il tempo passa, non si può stare fermi ad aspettare che qualcuno bussi alla porta", dice Pamela Petrarolo al Grande Fratello. Lei, come Ilaria Galassi e Eleonora Cecere, è rappresentazione di un filone narrativo importante di questa edizione del GF, la normalizzazione dell'era Non è la Rai. Tutte e tre sono infatti reduci da una stagione della Tv dominata dal programma di Gianni Boncompagni. Prima delle veline, ci sono state le ragazze di Non è la Rai.

Per ovvie ragioni quel programma è stato anche un generatore seriale di meteore, personaggi travolti da una fama enorme negli anni in cui andava in onda il programma, da cui sono state abbandonate. Su questa "fine del sogno di Non è la Rai" il Grande Fratello investe molto e vuole fare leva sin dalla prima puntata, raccontando la storia di donne che si sono riscoperte nella normalità del quotidiano, costrette da un telefono che ha smesso di squillare a stare lontane dai riflettori, che oggi fanno lavori ordinari. Storie già note, ma che raccolte assumono una forza maggiore.

Se Eleonora Cecere fa la vigilantes, Ilaria Galassi aveva raccontato in un'intervista a Fanpage.it: “Faccio la badante, guadagno poco ma la donna che accudisco mi ha cambiato la vita”. E infatti in puntata compare anche la signora Ausilia, in un'immagine di tenero contrasto tra il bastone appoggiato al divano dove siede e le luci sparate negli studi del reality. "Te sei rincoglionita de più da quando non ci sto", scherza Galassi, riempiendo la donna di baci..

Un momento a suo modo toccante, non solo per Galassi e la signora Ausilia, ma perché certifica l'ultimo stadio della parabola percorsa dalla fama che Non è la Rai ha procurato a chi popolava quel mondo: rinunciare ufficialmente alla condizione di Vip, con quest'ultima iniezione di celebrità.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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