Al GF chiedono la squalifica per Varrese: “Beatrice mangia uomini, ma se becca l’uomo sbagliato…”
Al GF le tensioni tra Massimiliano Varrese e Beatrice Luzzi sono tornate all’orizzonte. Nonostante negli ultimi tempi sembrava che i due protagonisti avessero trovato una loro alchimia, Varrese mette di nuovo un muro nei confronti di Luzzi, per la quale ha speso parole che il pubblico non ha affatto apprezzato, arrivando a chiedere la squalifica dal programma.
Le parole di Massimiliano Varrese su Beatrice Luzzi
Fuori dalla Casa c’è chi non si è lasciato scappare nemmeno una parola di Varrese su Beatrice e, dopo aver raccolto le dichiarazioni dell’attore ora il pubblico sui social chiede la squalifica. “Beatrice ha il male in corpo”, “Ragazzi chiamiamo l’esorcista”, o ancora “Fa cose disgustose, usa le persone per scaricare la sua sofferenza e deve fare male al prossimo. Lei è cattiva dentro, questa è la verità”. A far scatenare i telespettatori, in particolare, è una dichiarazione di Varrese che Varrese avrebbe fatto su Beatrice, durante l’ennesimo sfogo: “Sale sul groppone del maschio e gli vuole mangiare la testa. Spesso, certe volte questo non succede. Ma sa cosa succede se trova il maschio sbagliato? Il maschio si rigira e fa così…”, dice
La reazione dell’ex compagna Valentina Melis
In tanti hanno taggato sui social Valentina Melis, l’ex compagna dell’attore che è già stata nella Casa del GF per fargli una sorpresa. Nonostante la sua scelta di andare in tv, la donna ha messo in chiaro di non volersi esporre né di voler rispondere delle parole di Varrese nel programma: “Trovo sia assurdo ribadire questo concetto nel 2023 ma visto che viviamo in una società fortemente patriarcale tocca farlo. Le donne non sono responsabili di quello che fanno o dicono gli uomini che sono o sono stati al loro fianco”, mette in chiaro. “A noi donne viene chiesto sempre di pagare il conto per ciò che fanno gli uomini che frequentiamo o che abbiamo frequentato. Noi non siamo responsabili delle loro azioni. Loro lo sono. Uomini trattati come bambini che devono essere sgridati o supportati dalle loro donne (o ex)”, si sfoga. “Queste sono palesi espressioni patriarcali. Quanta strada ancora c’è da fare”.