È corsa ai voti per Stefano De Martino, nuovo conduttore di Affari Tuoi su Rai1. Tutti pronti con la pagella, per scindere ogni atomo del suo talento. I numeri agli ascolti tv gli danno ragione, ma nemmeno il dato secco è tutto. Aleggia nello studio ancora il fantasma di Amadeus, con la sua voce, le sue giacche in broccato e le sue gag. È troppo presto per gridare a un'altra era per il programma, altrettanto per definire le doti di De Martino al timone. Il vero problema? Disabituarsi ad accogliere in casa un prodotto che era perfetto.
Ieri sera, lunedì 2 settembre, è andata in onda la prima puntata di Affari Tuoi dopo la pausa estiva. Più che una ripartenza, è stato un partire da zero. Spazio al nuovo, nonostante l'unica novità in studio fosse il conduttore, che, non a caso, saltava all'occhio in un contesto vintage. Il telefono a rotella, i pacchi di cartone, l'audio basso, i toni dimessi e il clima mai spinto: i primi concorrenti hanno cercato di dare ritmo, il pubblico però continuava a sentirsi smarrito.
C'è addirittura chi da casa sentiva le voci, una in particolare, quella di Amadeus. Rivedeva le sue vecchie gag diventate meme e le condivideva sui social infiammati dall'hashtag, rimpiangendo i bei tempi andati. Un confronto immediato tra presente e passato, con una realtà ingombrante fatta di giacche dai colori sgargianti che avevano ceduto il passo al candore di una camicia ben inamidata.
A farne le spese è stato De Martino, orfano di una prima occasione, nonostante l'avesse appena attraversata. Passato al laser per ogni parola detta (o non detta), a ogni singolo passo è finito sotto la lente e mai vincitore. Nemmeno quando ha ironicamente gridato "Come direbbe il buon Amadeus: soldi sicuri!" gli è stata concessa l'approvazione da effetto fair play, perché manchevole nei tempi, la sottolineatura è caduta sul fatto che avrebbe dovuto omaggiarlo a inizio puntata, non quasi alla fine. Cosa che, se fosse accaduta, probabilmente lo avrebbe condotto al patibolo per eccessivo buonismo. Come quando cerchi di evitare la pioggia in una strada senza balconi.
È un copione che si ripete, il medesimo effetto straniante che pervade il pubblico quando, non per motivi legati al risultato, un prodotto televisivo viene stravolto in una formula che si era rivelata vincente. Abituarsi al nuovo sulle macerie di ciò che l'ha preceduto di sicuro è più facile, invece oggi la sfida di Affari Tuoi non è solo esterna, con la concorrenza di Canale 5 e NOVE, bensì anche interna, con la sua stessa identità compromessa. Come se non bastasse, il salto indietro non ha aiutato: riportare tutto a un passato che aveva beneficiato di un restyling volto alla modernità è apparsa la decisione meno comprensibile di tutte.
Ora servirà "solo" tempo, quello necessario a farsi la bocca con una nuova portata in tavola a ora di cena. Tempo che sembra essere, ormai in ogni campo, la concessione meno inflazionata di tutte.