A La Zanzara il Brasiliano chiama la Russia per Navalny: “Tra banditi non diciamo caz*ate, l’avete ucciso voi”
Dove non arriva la diplomazia c’è La Zanzara. Da una settimana, in seguito alla morte di Alexey Navalny, Giuseppe Cruciani e David Parenzo provano a telefonare all’ambasciata russa a Roma in cerca di spiegazioni. Anzi, di più: Parenzo, provocatoriamente, addirittura ha chiesto che la strada dove si trova l’ambasciata russa possa cambiare nome in via Navalny. Il risultato? Nessuno all’ambasciata ha mai risposto al conduttore de L’aria che tira nonostante da lunedì non passa giorno che non si faccia un tentativo. Ecco che allora Parenzo e Cruciani hanno ben pensato di coinvolgere Massimiliano Minocci, da tutti conosciuto come “Il Brasiliano”.
Il Brasiliano, nome d’arte che s’è guadagnato in gioventù per le sue capacità da funambolo su un campo da calcio, è a tutt’oggi un pregiudicato per reati minori – soprattutto resistenza a pubblico ufficiale e altri reati ‘di polizia’, come rissa e spaccio di droga – diventato un “influencer” chiamato e coinvolto dai talk show. Da un paio di stagioni è uno degli ospiti ricorrenti de La Zanzara. Ecco allora l’idea: visto che Cruciani e Parenzo non riescono a entrare in contatto, perché non provare a far interagire il Brasiliano.
La fortuna, il caso – o magari un’attenta pianificazione – sorridono alla trasmissione così che dall’ambasciata russa finalmente rispondono e il Brasiliano parte in quarta: “Fratellì, tutto apposto? Non stateme a dì cazzate, che fra banditi non se dìmo cazzate: l'infame l'avete sgobbato voi”. Questo dialogo è di per sé un capolavoro: il Brasiliano ritiene l’ambasciata russa un suo pari: bandito contro bandito. Dall’altro lato del telefono, però, si risponde in maniera fumosa e, soprattutto, in russo strettissimo. Si riesce però a capire: “Italiano? Chiamare domani mattina”. Il Brasiliano, però, non ci sta: “Ma quale domani? Parliamo subito. Sennò vengo all’ambasciata russa e ve sgozzo come merluzzi”. La telefonata cade e anche l’intervento viene troncato da Cruciani con Parenzo che sottolinea “ha fatto diversi reati”, in relazione alle minacce del “Brasile” che, a dirla tutta, non sembra aver capito nulla né della Russia né di Navalny perché, poco dopo, ammette: “Io sò filo-putiniano”.