“William mi ha sbattuto a terra a causa di Meghan”: spunta l’attacco fisico nell’autobiografia di Harry
Nella sua attesissima autobiografia, Spare, in uscita il 10 gennaio 2023, il principe Harry racconta di un attacco fisico da parte di suo fratello William, ora principe di Galles, quando il loro rapporto fu minato dal matrimonio con Meghan Markle. Uno scontro nella sua casa londinese nel 2019, durante il quale William avrebbe definito Meghan una persona "difficile", "maleducata" e "abrasiva", fino ad arrivare a toni più accesi, che hanno scatenato la lite.
Le offese a Meghan Markle, com'è nato lo scontro
Harry descrive così l'attacco fisico: "Mi ha afferrato per il bavero, strappandomi la collana e mi ha buttato a terra", e specifica che gli provocò una lesione visibile alla schiena. A rivelare i dettagli dell'autobiografia dal titolo Spare – il minore, destinata a scatenare l'ira della royal family, è stato il The Guardian, che è riuscito ad ottenere una copia dell'attesissimo libro. L'incontro tra i due fratelli pare fosse legato alla volontà del secondogenito di chiarire le incomprensioni nate al tempo e le continue lotte con la stampa, ma quando William arrivò a Nottingham Cottage, dove Harry viveva allora, il clima pare fosse già "bollente".
I dettagli dell'attacco: "Mi stese e mi ferì, gli chiesi di andarsene"
Una lamentela di troppo su Meghan e Harry gli rispose che le sue parole erano il corrispettivo di una stampa già inquinata, che da lui si aspettava di meglio. Da qui, le grida e l'accusa feroce di Harry a William sul suo comportamento tossico da ‘erede', incapace di capire perché suo fratello minore non si accontentasse di essere una "ruota di scorta". Insulti reciproci fino al tentativo di far calmare Will con un bicchiere d'acqua. "Non posso parlarti quando sei così" gli avrebbe detto Harry, entrando nel dettaglio dell'attacco fisico:
Posò l'acqua, poi venne verso di me. È successo tutto così in fretta. Quindi molto veloce. Mi ha afferrato per il bavero, strappandomi la collana, e mi ha buttato a terra. Sono atterrato sulla ciotola del cane, che si è rotta sotto la mia schiena, i pezzi mi hanno tagliato. Sono rimasto lì per un momento, stordito, poi mi sono alzato in piedi e gli ho detto di uscire.
"Non dirlo a Meghan", la richiesta di William dopo la lite
Harry affonda il colpo, specificando che William lo aveva anche esortato a reagire, facendo riferimento (forse come provocazione) a litigi che avevano avuto da bambini, ma che lui si sarebbe è rifiutato di farlo. "Se ne andò, poi tornò con l'aria dispiaciuta e pentita" e gli fece una richiesta specifica: "Non devi dirlo a Meghan". E infatti Harry non lo rivelò immediatamente a sua moglie, ma chiamò il suo terapista. Quando però, solo in seguito, Meghan notò "graffi e lividi" sulla sua schiena, dovette raccontarle dell'attacco, rimanendo stupito della sua reazione, che "non fu per niente sorpresa, e non era poi nemmeno così arrabbiata".
Il risentimento di Harry per essere la "ruota di scorta" è il tema portante del suo libro, descritto attraverso capitoli sulla sua infanzia, la sua scuola, la sua carriera come reale e nell'esercito britannico, il suo rapporto con i suoi genitori e il fratello, e la sua vita con Meghan dal corteggiamento al matrimonio fino alla condivisione della genitorialità. Sia che descriva i suoi ricordi e l'amore per mamma Diana, uccisa in un incidente d'auto a Parigi nell'agosto 1997, o quello di similare intensità per sua nonna, la regina Elisabetta II, morta l'anno scorso, Harry è spietato nel raccontare scene private e conversazioni.
Perché il libro si chiama Spare – La ruota di scorta
Il titolo del libro deriva da un vecchio detto nei circoli reali e aristocratici: che un primo figlio è un erede di titoli, potere e fortuna, e un secondo è quindi solo una ruota di scorta, in caso dovesse succedere qualcosa al primogenito. All'inizio dell'autobiografia, Harry racconta anche di una frase di suo padre, ora Re Carlo, detta a sua moglie, la principessa Diana, il giorno della nascita di Harry: "Meraviglioso! Ora mi hai dato un erede ufficiale e uno di riserva: il mio lavoro è finito".