Weinstein condannato, la giuria dichiara di aver avuto difficoltà a raggiungere un verdetto unanime
Dopo la notizia della condanna ad Harvey Weinstein, che potrebbe scontare dai 18 ai 24 anni di prigione, per i diversi capi d'accusa di cui è stato ritenuto colpevole, una giuria di Los Angeles che ha preso parte al processo, ha dichiarato di aver avuto difficoltà a raggiungere un verdetto unanime. La condanna definitiva è prevista, però, per il 9 gennaio.
Le difficoltà della giuria
L'ex produttore di Hollywood è stato ritenuto colpevole di stupro, penetrazione attraverso un oggetto estraneo e atto sessuale orale forzato, eppure è stato difficile per alcuni membri della giuria riconoscere le aggravanti del caso. A dichiararlo è Lisa Lench, giudice della Corte superiore di Los Angeles, che in un rapporto del pool fa sapere: "La giuria ha affermato di non essere in grado di raggiungere un verdetto unanime su queste questioni. Ho intenzione di dichiarare un errore giudiziario rispetto alle accuse". Il verdetto finale è stato raggiunto dopo che i giurati hanno affrontato tre settimane di incontri, a seguito di testimonianze anche piuttosto difficili da incamerare. Tra le vittime, la donna conosciuta con il nome Jane Doe1, tramite il suo avvocato ha rivelato:
Harvey Weinstein ha distrutto per sempre una parte di me quella notte del 2013. Non lo riavrò mai indietro. Il processo penale è stato brutale. Gli avvocati di Weinstein mi hanno fatto passare l'inferno sul banco dei testimoni. Ma sapevo che dovevo vederlo fino alla fine, e l'ho fatto … spero che Harvey Weinstein non veda mai l'esterno di una cella di prigione durante la sua vita.
Sebbene a seguito delle testimonianza vi fossero dei fattori considerati aggravanti, alcuni membri della giuria sembrava non fossero convinti, anche per questa ragione non è stata emessa una sentenza più severa nei confronti dell'ex magnate americano. I giurati, infatti, hanno rilasciato alcune dichiarazioni: "Tutti i testimoni sembravano credibili, ma è difficile poi tener conto del tempo e della memoria"
La delusione delle vittime
Tra le vittime che non sono state ascoltate a sufficienza, c'è Jane Doe 4, come dichiarato anche dal suo avvocato Elizabeth Fegan che ha parlato con la CNN,sottolineando il fatto che l'esito del processo non fosse stato soddisfacente:
La mia cliente, Jane Doe 4, ha condiviso la sua storia non con l'aspettativa di testimoniare, ma per sostenere tutti i sopravvissuti che si sono fatti avanti coraggiosamente. Mentre siamo rincuorati dal fatto che la giuria abbia ritenuto Weinstein colpevole per alcuni dei capi d'accusa, siamo delusi dal fatto che la giuria non sia riuscita a raggiungere un verdetto unanime su Jane Doe 4. Continuerà a lottare per tutte le donne e tutti i sopravvissuti agli abusi contro un sistema che permette alla vittima di essere svergognata e nuovamente traumatizzata in nome della giustizia.