Wanna Marchi e Stefania Nobile difendono Chiara Ferragni: “Dichiara milioni e paga le tasse”
Wanna Marchi e Stefania Nobile difendono Chiara Ferragni, la più nota tra le influencer italiane finita nel registro degli indagati insieme all'amministratrice delegata di Balocco per truffa aggravata dopo la vicenda del pandoro realizzato in collaborazione con l’azienda dolciaria. Ex regine delle televendite, Nobile e la popolare madre hanno tessuto le lodi di Ferragni che, contrariamente a quanto farebbero altri influencer, dichiara regolarmente i suoi guadagni sui quali versa le tasse dovute. L’intervento in onda nella puntata di martedì 9 gennaio de L’aria che tira, trasmissione condotta da David Parenzo su La7.
Marchi e Nobile: “Auguriamo a Chiara Ferragni che faccia parlare ancora di sé”
“Tutte le cose più assurde, becere e schifose vengono fatte sui social. Loro guadagnano milioni di euro, nessuno lo sa, e non offrono nessun posto di lavoro”, ha dichiarato Nobile, seduta al fianco dell’inseparabile madre, “Io mi auguro che quello che ha detto Meloni rispetto al fatto che la politica si occuperà di verificare nei posti in cui viene promessa la beneficenza, ma vorrei venisse regolamentato anche il mondo degli influencer perché lì c’è un lavoro sporco che non riguarda Chiara Ferragni. Ferragni ha delle aziende, dichiara fior di milioni e paga migliaia di dipendenti. Il mio augurio a Chiara Ferragni’ Che si risolva e che tra 23 anni faccia ancora parlare di sé come succede per Wanda Marchi e Stefania Nobile”.
Stefania Nobile: “Noi sappiamo quello che abbiamo fatto, non i magistrati”
Nobile ha quindi dichiarato di non essere pentita del suo passato televisivo. “Voi non vi siete mai presentate all'opinione pubblica come persone buone, anzi. Voi insultavate i telespettatori. La vostra spietatezza era un tratto distintivo, anche nel vendere le cose”, le ha ricordato Parenzo a proposito della vicenda giudiziaria che la riguarda, constatazione cui la donna si è opposta: “Siamo andate in tribunale esattamente come siamo andate in televisione. Noi siamo fatte così. Non ci siamo mai pentite di quello che abbiamo fatto, anche perché sappiamo noi cosa abbiamo fatto, non lo sanno i magistrati”.