Vittorio Sgarbi gioca a tennis con i mocassini: “Paragonato a Fantozzi? Un vanto”
Vittorio Sgarbi è uno di quei personaggi che non ha mai avuto timore del giudizio altrui, anzi, è sempre stato particolarmente convinto delle sue idee e quindi non ha battuto ciglio quando chiamato all'ultimo secondo per una partita di tennis si è ritrovato a giocare indossando i mocassini. Il critico d'arte, poi, ha anche pubblicato la sua performance su Facebook, ricevendo non pochi commenti, dove alcuni lo hanno anche paragonato a Paolo Villaggio nelle vesti del ragionier Fantozzi.
Vittorio Sgarbi paragonato al ragionier Fantozzi
"Ma sono o non sono Vittorio Sgarbi? Gioco a tennis anche con i mocassini" è così che il deputato commenta sulle pagine del Corriere della Sera il suo exploit sportivo in una veste del tutto inedita. Giocatore per caso, quindi, ma questo non gli ha impedito di difendersi a dovere, scherzando lui stesso sulle sue abilità e pubblicando su Facebook alcuni scatti della partita con tanto di didascalia "E Djokovic muto!". Un simpatico rimando al fatto che, seppur non programmato, giocare con delle scarpe non adatte non deve essere stato semplice e per molti utenti del social network il paragone è arrivato immediato: "Il fatto che io abbia giocato con i mocassini ha suscitato migliaia di commenti in rete. Mi hanno paragonato a Fantozzi, per dire. Ma non c’era niente di studiato, giuro. Meraviglioso. Un vanto".
Raggiunto dal Corriere, Sgarbi racconta che in realtà non avrebbe dovuto presenziare a quell'evento, domenica scorsa, ma a causa di alcuni cambiamenti di programma si è ritrovato a dover affrontare un match a Milano Marittima, difendendosi come ha potuto, nonostante non giocasse da quando era poco più che un ragazzino. Ma un motivo per cui si è ritrovato a giocare in mocassini c'è, ed è molto più semplice di quanto si possa pensare:
Io a quella gara non ci dovevo andare, avevo in programma una data del mio spettacolo su Caravaggio e Pasolini in Versilia. Ma poi un incendio ha scombussolato tutti i piani. Il punto è che io non gioco a tennis da quando avevo i calzoni corti, sono un dilettante. Pensavo di dover far parte della giuria o di avere un qualche ruolo fuori dagli spalti. Poi, all’ultimo momento, mi hanno messo una racchetta in mano. Mi hanno portato in una stanza per cambiarmi, ma io non avevo nulla dietro. Dunque, bene per la maglietta e i pantaloncini, ma le scarpe da tennis che mi hanno procurato al volo le ho rifiutate, mi andavano strette.