Veronica Gentili criticata per la conduzione dell’Isola, la risposta: “Non capisco lo snobismo, solo rumore”

Da quando è stato annunciato che Veronica Gentili avrebbe condotto l'Isola dei Famosi, la giornalista è stata criticata su più fronti. Da una parte c'è chi commenta che una professionista del genere non possa far parte di un contesto come quello del reality, dall'altra c'è chi – proprio per via di quel contesto – non ritiene che lei abbia lo spirito giusto. A quasi un mese dalla messa in onda della prima puntata del programma, la conduttrice risponde via social agli attacchi ricevuti.
Veronica Gentili: "La televisione è un po' uno spettacolo per guardoni"
Tra le storie Instagram di Veronica Gentili è comparso il commento di un fan, preso come esempio tra tanti sulla stessa lunghezza d'onda. "Devo dire che fatico a vederti in un programma spesso frequentato da personaggi quantomeno discutibili, spesso vuoti ed esibizionisti – scrive l'utente a proposito dell'Isola dei Famosi – Però te la voglio dare una possibilità, guarderò la prima puntata per capire se sarà qualcosa di diverso dal solito spettacolo per guardoni". Parole a cui la giornalista risponde così:
Partendo dalla premessa che forse la televisione in genere è un po' uno spettacolo per guardoni, credo che il punto stia nel modo in cui si racconta quel che si osserva e nel modo in cui si cerca d'interagirci. Se si riesce a raccontare la verità delle persone dietro ai personaggi, forse si è riusciti a raccontare qualcosa. Io per natura sono molto curiosa nei confronti dell'essere umano. E sono molto curiosa di vedere quella verità che riuscirò a tirare fuori, per poterla poi trasferire a voi.
Veronica Gentili sulle critiche per l'Isola dei Famosi: "Solo rumore"
Oltre a replicare al suo follower, Gentili condivide un video ironico che inizia con una provocazione: "Hai sentito che Veronica Gentili conduce l'Isola dei Famosi? Ma non era una giornalista? Cose da matti". A corredo del filmato, la conduttrice scrive: "Ciò che rende tale un giornalista non è ciò che racconta, ma il punto di vista, la modalità di approccio. Così come è l’approccio alla storia che racconta a rendere tale il documentarista, non l'oggetto osservato". Il messaggio continua con una riflessione legata alla sospensione del giudizio per raccontare la realtà, facendo fede solo ai fatti. E in conclusione:
Tutto è raccontabile, tutto ha bisogno di essere raccontato, di qualsiasi cosa si tratti. E non può esistere snobismo in tutto questo, non possono esserci gerarchie. Ho sempre voluto prestare i miei occhi e la mia voce a chi vuole servirsene per conoscere quello che accade, che sia su un giornale, in un talk politico, un post sulla rete, un'intervista radiofonica. È tutto quello che posso offrire, è tutto quello che si deve pretendere da me. Tutto il resto è solo rumore.