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Vanessa Bryant risarcita con 27 milioni di euro per le foto ai resti umani di Kobe Bryant

Vanessa Bryant, la vedova del cestista statunitense Kobe Bryant, è stata risarcita dalla contea di Los Angeles per le raccapriccianti foto scattate ai resti umani del marito.
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Vanessa Bryant, la vedova del cestista statunitense Kobe Bryant, è stata risarcita dalla contea di Los Angeles per le foto scattate ai resti umani del marito. La cifra è molto alta: 28.85 milioni di dollari, circa 27 milioni di euro. È il risarcimento per le foto che furono scattate dalle forze dell'ordine e dai vigili del fuoco sul luogo dell'incidente in cui morì suo marito, la sua figlia tredicenne Gianna e altre sette persone presenti nell'elicottero personale del campione Nba.

Perché Vanessa Bryant aveva fatto causa

Vanessa Bryant aveva deciso di fare causa alla contea di Los Angeles perché sosteneva che quelle fotografie, che non sono mai circolate in pubblico ma solo tra i vari agenti di polizia, violassero il diritto alla privacy. La vedova era preoccupata dalla possibilità che queste foto diventassero di dominio pubblico, un giorno o l'altro. Questo accordo siglato con la contea di Los Angeles include un ulteriore risarcimento da 15 milioni, già stabilito lo scorso agosto e preclude ulteriori richieste di risarcimento futuro da parte di tutti gli aventi diritto, quindi la vedova Bryant e le sue tre figlie, Natalia, 20 anni, Bianka, 6, e Capri, 3.

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Un risarcimento anche per i familiari delle altre vittime

La contea di Los Angeles ha siglato l'accordo in seguito alla sentenza del tribunale federale, che nell'agosto 2022 aveva giudicato colpevoli sia il dipartimento dello sceriffo, sia dei vigili del fuoco. Saranno risarciti anche i familiari delle altre vittime, tra cui Chris Chester, che nell'incidente ha perso moglie e figlia. A lui andranno 15 milioni di dollari più 4.95 milioni di dollari per la quietanza di ogni pretesa futura. Nel complesso, è una cifra pari a 19 milioni di euro.

Le foto delle vittime erano raccapriccianti

Secondo quanto era emerso in sede di dibattimento, lo scorso agosto, le foto dei corpi mutilati e carbonizzati erano raccapriccianti e sono finite sui cellulari di almeno 28 persone tra agenti del dipartimento e vigili del fuoco, divenendo infine oggetto di pettegolezzo. Le foto, come hanno dichiarato diversi testimoni ascoltati, sarebbero state mostrate anche a diverse persone, anche in eventi pubblici.

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