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Guerra in Ucraina

Valery Gergiev, il direttore d’orchestra filo-Putin licenziato anche a Monaco

Dopo lo stop di Beppe Sala per “La dama di picche” alla Scala di Milano, anche il sindaco di Monaco Dieter Reiter comunica il licenziamento del direttore d’orchestra Valery Gergiev, che non si è mai espresso sul conflitto tra Ucraina e Russia.
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Il "caso Gergiev" si ingrossa. Dopo lo stop di Beppe Sala per "La dama di picche" alla Scala di Milano, anche il sindaco di Monaco Dieter Reiter comunica il licenziamento del direttore d'orchestra Valery Gergiev, che non si è mai espresso sul conflitto tra Ucraina e Russia, presumibilmente a causa della sua diretta vicinanza a Vladimir Putin. "Ha rifiutato di esprimersi con nettezza e in modo incontrovertibile contro la guerra in Ucraina", ha fatto sapere Dieter Reiter.

Il licenziamento del direttore d'orchestra

Il licenziamento del direttore d'orchestra Valery Gergiev è stato inevitabile. Questa la motivazione di Dieter Reiter: "Mi sarei aspettato che avrebbe avuto un ripensamento e una revisione circa la sua valutazione positiva (su Putin, ndr), ma non l’ha fatto”. Prendere le distanze, prosegue il sindaco di Monaco, "sarebbe stato un chiaro segnale per l’orchestra, per il pubblico, per l’opinione pubblica e per la città per poter continuare a collaborare. Dato che questo non è accaduto, rimane solo una separazione immediata".

Il no del sindaco di Milano

Due giorni fa era stato proprio il sindaco di Milano Beppe Sala a chiudere definitivamente le porte al direttore d'orchestra che avrebbe dovuto dirigere la "Dama di Picche", opera di Tchaikovsky basata sull'omonimo racconto di Aleksandr Puškin. Proprio Gergiev era salito sul podio dell'orchestra della Scala il 23 febbraio, il giorno prima che Putin decidesse di invadere l'Ucraina. Ma la replica del prossimo 5 marzo della "Dama di Picche" non ci sarà: "Non credo che ci sarà, credo che a questo punto lo possiamo escludere. Il maestro non ha risposto, io certamente non ho chiesto nessuna abiura però ho chiesto una presa di distanza dalla guerra, che è una cosa un po' diversa". Questa precisazione doverosa chiarisce e sgombra il campo da ogni equivoco.

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