Valentina Barbieri: “Dicevano che ero troppo carina per far ridere, così ho sfidato i pregiudizi”
Sui social è Chiara Ferragni, Soleil Sorge, Ilary Blasi, ma quando arriva in redazione a Fanpage.it è semplicemente Valentina Barbieri. La sua bio su Instagram prende spunto da quella dell'imitatrice digitale per eccellenza e plasma a sua volta un neologismo, "imitatrice digitale". Perché anche la comicità può avere, sui social, le sue sfumature e diventare un mestiere a tutti gli effetti.
Valentina studia, scrive, si registra e mette in scena. Monta (tutto con lo smartphone) e carica sul suo profilo Instagram. Pochi minuti e arriva subito il feedback, che si misura in numero di like, visualizzazioni, interazioni. Se il vip in questione commenta e condivide poi, l'obiettivo è centrato a pieno. Imitazione riuscita.
Sei la ragazza dalle mille personalità, eppure ti definisci ancora timida. Chi è davvero Valentina Barbieri?
Valentina è una ragazza di 27 anni ed è principalmente una studentessa di ingegneria delle telecomunicazioni, che poi si è messa a fare video divertenti sui social. La timidezza? Non l’ho ancora superata. Interpretare un personaggio mi aiuta perché è come se mi spogliasse di tutte le responsabilità.
Tutto parte da un'idea, un'intuizione. Come scegli i personaggi per un contenuto che possa funzionare sui social?
Vado a pescare i personaggi del momento, dai programmi televisivi più popolari agli influencer più seguiti. Ho iniziato con Chiara Ferragni perché è stata la prima alla quale ho pensato e, per casualità, ho scoperto di saperla imitare.
Immagino che dietro ad un singolo video ci siano ore di lavoro e di studio, soprattutto sulla voce.
Studio il loro dialetto e lavoro moltissimo sulla voce. Passo giorni ad analizzarmi per capire se sono davvero pronta per il risultato finale. Inizialmente mi registravo e facevo il lip sync sul video, infatti spesso le persone pensavano che non fossi davvero io a doppiare. Poi c'è tutta la parte del trucco: solo quello mi porta via almeno 1 ora di lavoro. In totale posso impiegarci anche 4, 5 ore.
A proposito, come hai imparato a trasformarti utilizzando il make up?
Mi sono ispirata ai video delle make up artist americane, vedevo che con la tecnica del contouring riuscivano a trasformarsi nelle star hollywoodiane, da Angelina Jolie a Julia Roberts. Piano piano ho imparato a conoscere il mio viso e a modificarlo.
La cosa divertente è che lavorando sui social hai un feedback immediato da parte dei personaggi che imiti. Qual è la reazione che ti ha fatto più piacere ricevere?
Il contatto più diretto è stato quello con Elisabetta Franchi che ha molto apprezzato quello che faccio e come lo faccio. Spesso mi manda dei vocali per dirmi che si rivede nelle mie imitazioni. Questo per me è una vittoria. Una volta invece Delia Duran ha commentato un video in cui imitavo lei e Soleil Sorge scrivendo “Vi adoro”, non aveva capito che fossi io a fare entrambe.
Tra i naufraghi dell'Isola dei Famosi quali sono i personaggi che ritieni più iconici? Hai in serbo qualche nuova imitazione?
Floriana, Estefania e i fratelli Tavassi. Guendalina non ha una voce semplice da imitare e non è molto nelle mie corde, ma ci sto lavorando. L’obiettivo non è solo fare un’imitazione più veritiera possibile, ma anche e soprattutto farne una parodia.
Spesso nell’immaginario comune la comicità al femminile è stereotipata. Per far ridere una donna deve avere un accento molto particolare, o determinati canoni fisici. Per te è mai stato un limite?
Una persona una volta mi disse: “Sei troppo carina per fare la comica, non fa per te, stai perdendo il tuo tempo. Portare una comicità a modo mio invece per me è una vittoria. È come se avessi spazzato via una sorta di pregiudizio, almeno per quello che mi riguarda. C’è l’abitudine a pensare che le comiche debbano avere qualche difetto fisico per far ridere, se no non sono credibili. I social in questo ti permettono di essere te stesso a 360 gradi.
Quali sono i tuoi modelli di riferimento?
Il mio idolo in assoluto è Jim Carry, da piccola divoravo i suo film. Per le imitazioni invece mi ispiro a Virginia Raffaele e a Paola Cortellesi, ai tempi di Mai dire Gol. Quando ero piccola credevo che Virginia Raffaele avesse un potere, pensavo: da grande voglio essere come lei. Col tempo ho scoperto questa abilità. Ho iniziato con le parodie dei programmi Real Time, poi sono passata a Benedetta Rossi e da lì ho iniziato a imitare i personaggi del web.
Oggi il mestiere del comico non è semplice. L'inciampo è sempre dietro l'angolo, critiche annesse, soprattutto sui social. Hai mai temuto di urtare la sensibilità di qualcuno?
All’inizio avevo molta paura, poi ho visto che le persone apprezzavano il mio essere “delicata”, così ho capito che stavo andando nella direzione giusta. Mi è stato utile avere un riscontro. In generale comunque non amo la comicità bassa, penso che per far ridere si possa fare anche solo qualcosa di buffo.
La tua "comicità delicata" ti permette di non risultare inopportuna anche in un contesto storico delicato.
Quando ad esempio è scoppiata la guerra in Ucraina mi sono chiesta se fosse giusto pubblicare video, all’inizio mi sono sentita in difetto. Poi pensato che in fondo faccio qualcosa per gli altri e che non c’è niente di male nell’aprire Instagram e farsi una risata. È tutto un gioco, è il mio modo di essere vicina alle persone.