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Opinioni

Una volta c’erano i ruoli per gli attori, oggi fa tutto Pedro Pascal

Pedro Pascal, il Favino di Hollywood: onnipresente, versatile e richiestissimo. Da Oberyn Martell a The Last of Us, ha ridefinito la mascolinità contemporanea. Ma la sua sovraesposizione potrebbe presto giocargli contro.
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Una volta ci stavano i ruoli per gli attori, adesso fa tutto Pedro Pascal. La citazione, l'avrete riconosciuta, è presa da Boris. Non mi sembra gratuita: Pedro Pascal è il Favino di Hollywood. Onnipresente, versatile, richiestissimo – serie tv, film kolossal, pubblicità –, al punto da farci venire il dubbio che forse stia un po' esagerando. Chi scrive si è innamorato di lui con il Trono di Spade. Il personaggio di Oberyn Martell lo impose all'attenzione degli addetti: un personaggio godereccio, intelligentemente bisex, uno stronzo assoluto e dionisiaco. Il finale tragico come ciliegina sulla torta.

Pedro Pascal rappresenta l'uomo contemporaneo: vulnerabilità e forza in perfetto equilibrio

Javier Peña in Narcos è stato forse il ruolo della consacrazione. Quello che lo ha fatto entrare di peso in tutte le case del mondo grazie a Netflix. Personaggio problematico, compassato, non il classico maschio d'azione, proprio no. Credo che la risposta sia qui. Pedro Pascal ha avuto l'intelligenza di scegliere ruoli che hanno saputo descrivere bene l'uomo contemporaneo. Sì, forte e tradizionale nella sua mascolinità – anche quando va di bosco e di riviera –, ma con quel pizzico di vulnerabilità modernissima che lo rende mainstream, appetibile a tutti. Può fare il duro senza essere il classico maschio tossico, può essere fragile senza perdere autorevolezza.

Pedro Pascal in The Last of Us 2 (ora su Sky e NOW)
Pedro Pascal in The Last of Us 2 (ora su Sky e NOW)

Ci sono anche cose che, a parere di chi scrive, poteva tranquillamente evitarsi. Una è – i fan mi ammazzeranno! – il ruolo di Din Djarin in The Mandalorian, francamente incomprensibile. Mentre è incredibilmente fedele al Joel videoludico in The Last of Us. In fondo, quel personaggio è la quintessenza del maschio contemporaneo che piace al mondo progressista che va al cinema, compra ancora certi libri e guarda ancora un certo tipo di televisione. La personalità di Pedro Pascal, lo si vede nelle interviste, del resto è tale. Un uomo affabile, autoironico, che spesso balbetta, politicamente a sinistra ma senza essere troppo impegnato, senza essere troppo didascalico. No, non sto parlando di Favino, è proprio Pedro Pascal.

Il rischio sovraesposizione

Credo, se posso muovere una critica, che però ci sia un punto importante da tenere in considerazione: la sovraesposizione. Due ore fa è uscito il trailer dei Fantastici 4, film che si rilancia per l'ennesima volta e si appoggia sulla vis di Pascal per il ruolo di Mr. Fantastic, l'uomo che s'allunga, il più sfigato (cinematograficamente) di tutto l'universo Marvel. Tutta questa presenza, prima o poi, giocherà in suo sfavore. E tra i film, a differenza delle serie tv, non c'è ancora niente di memorabile a referto. Tra poco uscirà anche Eddington di Ari Aster nel quale Pascal farà coppia con Joaquin Phoenix. Quella potrebbe essere una sliding doors per lui. Ma deve ricordarselo Pascal, l'uomo contemporaneo è in continuo movimento. Per quanto ancora potrà recitare nel ruolo dell'uomo tormentato? La mitezza per quanto ancora sarà di moda in Occidente?

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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