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Un giurato nel processo Depp-Heard: “Lei piangeva lacrime di coccodrillo, la sua storia non tornava”

Dopo il verdetto del processo Johnny Depp contro Amber Heard, uno dei membri della giuria ha spiegato per quale motivo l’attore è apparso “più credibile”, mentre la testimonianza dell’ex moglie lo è stata meno.
A cura di Elisabetta Murina
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A diverse settimane dalla fine del processo di Johnny Depp contro Amber Heard, che ha stabilito l'attore vincitore della causa e quindi vittima di diffamazione da parte dell'ex moglie, uno dei membri della giura ha parlato della testimonianza dell'attrice, spiegando perché quella dell'interprete di Pirati dei Caraibi è stata più convincente.

Perché la testimonianza di Amber Heard "non era realistica"

La giura del processo Depp-Heard era composta da sette membri, incaricati di analizzare le testimonianze delle parti in causa e chiamati a prendere una decisione finale. Uno di loro è intervenuto nel programma Good Morning America e ha spiegato che la testimonianza dell'attrice di Aquaman non è sembrata realistica, svelandone anche i motivi:

Il pianto, le espressioni facciali che aveva, lo sguardo fisso sulla giuria. Eravamo tutti molto a disagio. Rispondeva a una domanda e piangeva, e due secondi dopo diventava ghiacciata. Alcuni di noi hanno usato l'espressione ‘lacrime di coccodrillo'".

Queste motivazioni, unite all'analisi delle prove, hanno portato i giurati a credere che Depp fosse "più credibile" e stabile dal punto di vista emotivo nel corso del processo:

Gran parte della giuria ha ritenuto che ciò che [Depp] stava dicendo, alla fine della giornata, fosse più credibile. Sembrava solo un po' più reale in termini di come rispondeva alle domande. Il suo stato emotivo è stato molto stabile per tutto il tempo.

"Abbiamo seguito le prove, non usiamo i social"

Il giurato ha poi spiegato che i social media non hanno influenzato la loro decisione finale: "Abbiamo seguito le prove… io e gli altri giurati non usiamo Twitter o Facebook. Altri che ce l'avevano, hanno fatto in modo di non parlarne". Nel corso del suo intervento, il membro della giuria ha anche aggiunto quali elementi di verità ci sono stati, a suo parere, in entrambe le testimonianze: "Quello che penso sia veritiero è che entrambi si offendevano l'un l'altro". 

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