“Tornatene in cucina”, la frase che fa impazzire Antonella Clerici: la sua reazione

C'è una frase che fa letteralmente "andare il sangue al cervello" ad Antonella Clerici. Quattro parole apparentemente innocue ma che nascondono un universo di pregiudizi. Quattro parole che quando le legge sui social, soprattutto dopo aver espresso opinioni su temi non legati alla cucina, la fanno esplodere di rabbia. Ma quale sarebbe questa frase incriminata? E perché scatena una reazione così forte nella sempre sorridente conduttrice di "È sempre mezzogiorno"?
Le parole di Antonella Clerici in una lunga intervista
La frase che accenda la miccia è "tornatene in cucina". È un'espressione che viene spesso rivolta alle donne quando osano esprimersi su argomenti considerati "non di loro competenza". Nel caso della Clerici, l'ironia è doppia considerando che la cucina è proprio il suo ambiente professionale. La risposta che ha dato al settimanale F rivela un lato della conduttrice che molti non conoscono: "Chi scrive una cosa del genere evidentemente non sa chi sono. Ho fatto il liceo classico, mi sono laureata, ho condotto programmi di tutti i tipi", ha tuonato la Clerici. Una risposta che mette in luce quanto questa riduzione del suo essere a semplice "donna da cucina" la ferisca profondamente. Nonostante la sua ferma posizione contro gli stereotipi di genere, Antonella ha sorpreso tutti aggiungendo: "È sacrosanto che noi donne lavoriamo, per carità, però diciamo la verità: i nostri ragazzi sono molto più soli di un tempo, a casa con il cellulare e il computer. Io per prima ammetto di essere distratta".
Una vecchia ferita che brucia: il caso Ligabue
Ma le rivelazioni della Clerici non finiscono qui. C'è una vecchia ferita che ancora brucia, parliamo dello sgarbo di Ligabue. Durante l'intervista, Antonella è tornata su un episodio che aveva già raccontato a "Belve": Ligabue avrebbe rifiutato di partecipare al suo Sanremo perché lei "sapeva di sugo". Un'affermazione che il cantante ha sempre negato.
Se dice così, okay: a me era stato riferito, non è che stia scritto da qualche parte. Però è vero che, alla fine, al Festival non c'era venuto. Eppure avevamo trattato a lungo: era anche previsto uno sketch molto carino
Il rapporto con la figlia Maelle
Chi si aspetta una Antonella Clerici rigida e tradizionalista con la figlia adolescente rimarrà sorpreso. Maelle, oggi fidanzata "con alti e bassi, come è giusto che sia alla sua età", sembra avere le idee molto più chiare della madre quando si tratta di relazioni sentimentali. "Lei è molto più avanti di me, se un ragazzo le risponde male non abbozza", ha rivelato con orgoglio Antonella. "Ha le idee chiare, è figlia dei suoi tempi. Per esempio, non giudica mai. E a volte mi fa la ramanzina".
Il lato oscuro dei suoi amori passati
Con disarmante sincerità, Antonella ha ammesso di aver vissuto relazioni tossiche: "Non erano violenti, ma di narcisisti ne sono capitati, e non solo da ragazza. Ti fanno sentire come una regina e poi ti buttano giù. Se fai per lasciarli dicono di non poter vivere senza di te ma, poi, ricominciano daccapo". Il pensiero all'ex compagno, padre di Maelle, Eddy Martens: "Mi sono sempre adoperata perché il loro rapporto continuasse. Lui c'è a suo modo, coi suoi tempi. Lei è abbastanza grande e comunicano direttamente fra di loro".
Io lo sento solo se ci sono questioni importanti per nostra figlia di cui parlare. Vive a Bruxelles, chiacchierano in videochiamata, ogni tanto litigano, com'è normale.
E infine, la domanda che tutti si pongono: quale sarà il futuro professionale di Antonella Clerici?
Il futuro in Rai: la decisione finale
Con il contratto in scadenza a giugno, molti si chiedono se la conduttrice resterà in Rai o se, come tanti colleghi, sceglierà nuove strade. La sua risposta scioglie ogni dubbio: "Penso proprio che lo rinnoverò, se la Rai lo vorrà. Non sono una che va di qua e di là, non gioco al rialzo. So quali sono i pregi e difetti di questa azienda, mi sento a casa". Parole che rivelano una Antonella Clerici fedele alle proprie radici, ma anche consapevole dei limiti dell'azienda che l'ha vista crescere professionalmente.