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Tomaso Trussardi, la foto con il fratello Francesco vittima di incidente: “Voglio ricordarti così”

Tomaso Trussardi ricorda con alcuni scatti sui social il fratello Francesco, morto a 29 anni in un incidente stradale, mentre tornava a casa da una serata a bordo di una Ferrari. “Ci ha lasciato dopo solo tre anni dalla morte di mio padre”, ha raccontato qualche anno prima. “È stato un colpo ancora più forte.
A cura di Giulia Turco
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Tomaso Trussardi è tornato a parlare della morte del fratello Francesco, che ha perso nel 2003. Un dolore che non è mai riuscito a risanare perché, non è vero che il tempo cura le ferite e la sua mancanza l’imprenditore la sente oggi come allora. Ai tempi Francesco aveva appena 29 anni e sarebbe stato per lui un fratello maggiore. Stava rientrando a casa a bordo di una Ferrari di ritorno da una serata con amici. “Un colpo ancora più forte della morte di mio padre, sono cicatrici che rimangono”, ha raccontato qualche anno fa Tomaso.

Il ricordo del fratello Francesco

Francesco Trussardi è morto a soli 29 anni in un incidente stradale nel 2003. Tomaso allora ne aveva 10 di meno e stava instaurando col fratello un rapporto di amicizia importante, che li stava unendo moltissimo. È a lui che oggi vuole dedicare un tenero post su Instagram, lo scatto di una foto insieme, Tomaso bambino e Francesco ragazzo, ormai quasi adulto, che si prende affettuosamente cura di lui: “Voglio solo ricordarti così fratellone”, scrive l’imprenditore. “Ci ha lasciato dopo solo tre anni dalla morte di mio padre”, ha raccontato qualche anno prima in studio a Verissimo. “È stato un colpo ancora più forte. Con lui stavo costruendo anche un rapporto di amicizia. Io sono un positivo per natura ma certe cose non le superi, impari a convincerci. Sono delle cicatrici che rimangono”.

Pochi anni prima la morte del padre di Trussardi

Era il 1999 infatti quando la famiglia Trussardi veniva colpita da un altro lutto con la morte del pare Nicola, l’imprenditore che fondò il marchio familiare, anche lui morto in un incidente automobilistico. “Non ci sono più imprenditori come lui: era un instancabile lavoratore. Mi ha insegnato la totale adesione al lavoro, a porsi degli obiettivi e a portarli avanti”, ha raccontato Tomaso a Silvia Toffanin nel 2020. “Mi manca non aver conosciuto la persona, perché quando se ne è andato avevo solo 15 anni. L’ho vissuto più come figura genitoriale, che ami e che ti dà delle regole che cerchi di interpretare”. 

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