Tom Sizemore è morto, l’attore di Salvate il soldato Ryan non ce l’ha fatta
Tom Sizemore è morto. Non ce l'ha fatta e alla fine, come ipotizzato dagli stessi familiari giorni fa, la spina è stata staccata. L'attore è stato staccato dal supporto che lo teneva in vita da quando, il 18 febbraio, era stato colpito da un aneurisma cerebrale.
La morte dell'attore
È stato il manager Charles Lago ad ufficializzare la morte dell'artista: "È con grande tristezza e dispiacere che devo annunciare che l'attore Thomas Edward Sizemore (‘Tom Sizemore') di 61 anni è morto serenamente nel sonno oggi al St Joseph's Hospital di Burbank", ha dichiarato in una nota. "Suo fratello Paul e i gemelli Jayden e Jagger (17) erano al suo fianco". Lo stesso Lago aveva informato la stampa della possibilità proposta dai medici ai familiari di porre fine alla vita dell'attore.
La carriera
La carriera di Tom Sizemore comincia nel 1989 con Blue Steel – Bersaglio mortale. Da quel momento, prende parte a numerose pellicole: Sorvegliato Speciale con Sylvester Stallone, Nato il quattro luglio con Tom Cruise, Point Break – Punto di rottura con Keanu Reeves, Natural Born Killers con Woody Harrelson e Juliette Lewis nel ruolo dello psicopatico detective Jack Cagnetti. E ancora: Heat – La sfida con Al Pacino e Robert De Niro e, nel 1998, Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg con Tom Hanks. Più di recente, stava lavorando con piccole produzioni che trovavano spazio esclusivamente per le piattaforme in streaming, con film come Nazi Overlord e Cross 3 – Pericolo a Los Angeles.
I guai con la giustizia
L'attore ha numerosi problemi con la giustizia: nel 1996 sposa Maeve Quinlan che, nel 1997, lo denunciò per averla picchiata durante una lite nel loro appartamento. Nel 2001 fu costretto a scendere da un aereo dopo una lite con uno steward. Nel 2002 fu arrestato con l'accusa di aver picchiato una donna nel suo appartamento. Altri episodi si verificarono negli anni successivi, ma il più importante resta quello con la sua ex ragazza Heidi Fleiss per il quale fu condannato a 17 mesi di reclusione. L'ultimo arresto per violenza domestica, il 19 luglio 2016. L'ultimo arresto assoluto, il 24 gennaio 2020, per guida sotto effetto di stupefacenti.